L’AQUILA – “Uno stato di degrado inaccettabile e ingiustificabile, quello nel quale versano le case Ater e Smea della città di Teramo, grave al punto da ledere direttamente la dignità di coloro che vi abitano e che, ripetutamente, da anni, chiedono a gran voce che vengano risolte le numerose criticità presenti in quelle palazzine. Circa mille persone che, oltre ad aver subito il trauma e i lutti del sisma del 2016 e di quelli successivi, sono costrette a vivere in alloggi con la presenza di muffa, infiltrazioni e allagamenti, con la corrente elettrica che va via a intermittenza, con crepe nei muri e altre incresciose condizioni di deterioramento. Tutto ciò non è accettabile, Regione Abruzzo non può più restare indifferente”. A dichiararlo sono Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini, Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, che chiedono di portare il caso alla prima seduta utile di Commissione vigilanza, in Consiglio Regionale, dopo aver protocollato una richiesta specifica al Presidente Sandro Mariani. I due Consiglieri vogliono fare luce sulle azioni poste in essere dagli organi preposti, sulle responsabilità e, soprattutto, sull’emergenza che viene raccontata dagli inquilini delle case popolari che, oltre ai danni del sisma, continuano a vivere disagi senza precedenti.

“Il tema era stato già trattato in più circostanze dal gruppo consiliare del M5S durante la scorsa legislatura, sia in sede di Consiglio che nel corso delle varie sedute di Commissione vigilanza di cui Pietro Smargiassi, al tempo Consigliere regionale in quota M5S, era anche Presidente. L’allora Assessore Guido Liris e il presidente dell’Ater Teramo Maria Ceci, non furono in grado di affrontare il problema e risolverlo, nonostante le numerose richieste di confronto e le tante sollecitazioni dei Consiglieri pentastellati, rendendo così lampante la loro inadeguatezza e incapacità ad affrontare una criticità che gravava – e grava – su centinaia di cittadini”, precisano i Consiglieri M5S.

Di recente, le palazzine in Via Balzarini, dopo varie vicissitudini dovute all’inadeguatezza degli impianti del condominio più volte segnalata all’Ater, oltre alle spese esorbitanti da sostenere e palesemente non gestibili per la situazione socio economica degli inquilini assegnatari, hanno subito il distacco della corrente elettrica lasciando i residenti in stato di abbandono e pericolosità. Le rampe di scale sono al buio, così come i corridoi e gli accessi agli appartamenti poiché quel palazzo, concepito come struttura non residenziale, non ha finestre né lungo i corridoi né lungo le scale. I consumi non corrispondono a quelli per normali abitazioni e non essendo presenti dei contatori non è possibile neppure ripartire correttamente le somme rendicontate in bolletta: ciò ha reso gli assegnatari incolpevolmente morosi e senza possibilità di recuperare una situazione debitoria che si protrae ormai da anni.

“Dopo otto anni la tanto sbandierata ricostruzione non c’è stata, ed è ben lungi dall’avere una conclusione – proseguono Taglieri e Alessandrini – ed a ciò si aggiunga il fatto che gli alloggi temporanei assegnati agli attuali residenti si sono rivelati inadeguati alle esigenze di chi li abita. Vorremmo capire se il Presidente Marsilio e l’Assessore Quaglieri sono al corrente di questa mala gestio, di un cronoprogramma ‘fantasma’ sulla ricostruzione e sulle tempistiche per fare rientrare gli sfollati nelle loro abitazioni. Ci risulta che sembrerebbero conclusi solo una manciata di cantieri su quasi sessanta progettazioni avviate. Fra gli alloggi terminati, inspiegabilmente, ve ne sono alcuni che non hanno portato al relativo rientro per sessantaquattro famiglie che attendono ancora di tornare nelle loro case ma che, avendo ricevuto la revoca dell’originaria ordinanza di sgombero, hanno subito la perdita del diritto al Cas. Vogliamo date certe, una scadenza da rispettare, un cronoprogramma attendibile. Non esistono cittadini di serie A e serie B”, concludono i Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle.