L’AQUILA – Aumentato lo spiegamento di forze a terra e nel cielo per contrastare gli incendi, sui quali c’è un forte sospetto di dolo, che da sei giorni stanno minando la tranquillità dell’Aquila, in particolare il fronte più preoccupante, quello che si sta avvicinando dal monte a Pettino, popoloso quartiere aquilano, con il centro abitato che dista in linea d’aria circa 200 metri. È pronto il piano di evacuazione, anche se non si esclude l’arrivo della pioggia a sostenere le operazioni di spegnimento.
Dalle 6 di questa mattina, orario di ripresa delle operazioni di contenimento e spegnimento, ci sono un canadair in più (da 5 a 6), i vigli del fuoco sono passati da 80 a 100, mentre complessivamente gli uomini che stanno lavorando sono circa 300, oltre ai vigili del fuoco, protezione civile, volontari, esercito, forze dell’ordine e polizia locale. La notte è trascorsa con la preoccupazione e la paura che hanno indotto molte persone a riversarsi nelle strade di Pettino, anche le fiamme non hanno sfondato le linee tagliafuoco. Secondo quanto si è appreso, sotto controllo sono i roghi nella frazione aquilana di Cansatessa e in quella più lontana di Arischia: gli operatori sono concentrati sul monte Pettino, le due fiamme sono visibili in città dove si avverte l’acre odore del fumo, per evitare che arrivi al centro abitato e alla Madonna Fore e
San Giuliano, molto frequentate dagli aquilani, già colpite da un devastante incendio nel 2007, e alla parte alta dell’elettrodotto. Intanto, continuano le indagini della Procura della Repubblica e la caccia ai piromani – ANSA –