ROMA – Lo svuotamento della Pubblica amministrazione, come effetto dei pensionamenti con Quota 100, preoccupa l’Anci che lancia l’allarme sul rischio che nei piccoli Comuni non si riescano ad assicurare tutti i servizi. Lo
conferma Guido Castelli, delegato alla finanza locale dell’Anci ed ex sindaco di Ascoli, in un’intervista a La Stampa richiamata in prima pagina. “Nei piccoli Comuni il rischio non è astratto perché naturalmente non hanno grandi possibilità né potenzialità per riorganizzare la macchina. Mentre per i medi e grandi Comuni c’è, invece, la possibilità di un decadimento sull’efficienza nel distribuire servizi. E quindi, ritardi a danno dei cittadini”, fa notare Castelli. Non solo, prosegue, “la riduzione del personale è anche alla base della lenta ripresa degli investimenti. In un Paese come il nostro, spesso accusato di lentezza burocratica, la mancanza di personale rischia di
amplificare ancora di più e molto il problema”. Castelli, poi, cita le cifre sui tagli al personale rese note circa due anni e mezzo fa dall’ufficio parlamentare di bilancio che indicò “in 9 miliardi il contributo complessivamente fornito dai Comuni al miglioramento dei saldi di finanza pubblica. E il 78% di questi 9 miliardi è arrivato proprio dalla riduzione del costo del personale. Per 6-7 anni il turn-over è stato limitato al 20%, per ogni cinque che andavano in pensione se ne poteva assumere uno. È stato il totem del periodo di crisi: riduciamo la spesa per il personale” – (ANSA).