Quando si avvicina l’estate la celebre canzone che accompagnava gli italiani in vacanza negli anni del boom industriale comincia a risuonare nelle nostre orecchie.
A distanza di sessant’anni, dal 2019 il motivetto storpiato echeggia negli utenti della A14. Allora la procura di Avellino procedette al sequestro delle barriere di protezione paralizzando il traffico tra l’Abruzzo e le Marche, tagliando in due la linea adriatica e creando pesanti disagi anche sulla Statale 16. Da allora solo la situazione pandemia con la riduzione degli spostamenti e del traffico veicolare ha tamponato la situazione. In questi giorni è infatti riesplosa con code e rallentamenti nel tratto autostradale abruzzese nell’ambito del programma nazionale che Autostrade per l’Italia sta portando avanti per l’ammodernamento della rete che coinvolge le gallerie nel tratto compreso tra Pescara Nord e Val Vibrata.
Automobilisti e mezzi pesanti alla ricerca di un transito più rapido ed esasperati dall’aumento delle tariffe autostradali si sono riversati sulla Ss16 congestionando i centri abitati di Città Sant’Angelo, Silvi e Pineto con conseguenze prevedibilmente nefaste sulla vivibilità dei cittadini, sulle attività commerciale e turistiche e ultima ma più importante sulla salute. Considerando che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima che i fattori di stress ambientali siano responsabili per il 12-18 % di tutti i decessi rappresentando il principale rischio ambientale per la salute nel Vecchio Continente.
Europa Verde Abruzzo e la nascente federazione di Europa Verde Teramo, sensibili ai giustificati timori dei propri concittadini dei paesi costieri, degli operatori economici e degli utenti della A14, invita gli enti locali superiori, regionali e nazionali ad una maggiore vicinanza, promuovendo un dialogo incisivo con l’ente concessionario autostradale. Il quale potrebbe effettuare la manutenzione in orari meno impattanti o in periodi dell’anno meno congestionati, considerando che le suddette opere sono riprese ad Aprile, e ridurre i pedaggi autostradali nei tratti interessati per scoraggiare l’intasamento delle arterie urbane.
Le proposte avanzate sarebbero senz’altro efficaci ma per essere risolutive dovrebbero essere accompagnate ad un ripensamento della mobilità. Infatti Europa Verde ha sempre considerato il treno come l’alternativa più pulita, economica e sostenibile per il trasporto di merci e persone. Alla luce degli ampi finanziamenti concessi all’interno del PNRR la richiesta dall’inserimento del tratto ferroviario adriatico tra i corridoi ad alta velocità porterebbe ampi benefici ambientali ed economici alla nostra Regione, con ricadute positive nel turismo, nella logistica commerciale, agro-industriale e nella vivibilità.