ROMA – “Il 2 maggio scorso nella sede della Cgil di Teramo mi e? stato rappresentato dalle lavoratrici e dai lavoratori il problema della clausola sociale che nel dl appalti viene sostanzialmente cancellata, facendo venire meno l’obbligo delle ditte che subentrano negli appalti a riassumere tutto il personale precedentemente impiegato. Parliamo di appalti ad alta intensita? di manodopera, servizi essenziali come pulizia e sanificazione, mense, vigilanza in ospedali, strutture socio- sanitarie, scuole, uffici pubblici. Parliamo di un milione di lavoratori in Italia e 10mila lavoratori abruzzesi”. Così l’On. Valentina Corneli, Portavoce M5S alla Camera, che interviene sui temi del lavoro e dei salari. “Io ho fatto presente che per il Movimento 5 Stelle quella contro la precarizzazione del lavoro, lo sfruttamento, l’utilizzo del lavoro come merce di scambio della politica – dichiara – sono battaglie storiche per cui non smetteremo mai di combattere, anche se spesso siamo soli. Quindi abbiamo subito presentato un emendamento, di cui sono cofirmataria, per ripristinare la clausola sociale”.

“Giacciono poi in parlamento le nostre proposte di legge per alzare i salari, detassare i redditi, istituire una procura nazionale per gli incidenti sul lavoro. Come ha detto il presidente Conte il primo maggio, c’e? solo da vergognarsi del fatto che viviamo nell’unico Paese d’Europa in cui i salari sono diminuiti rispetto a 30 anni fa – aggiunge la parlamentare – in cui si muore sul lavoro come negli anni 50, in cui durante una crisi come quella che stiamo vivendo il sostegno ai lavoratori piu? fragili non sia una priorita? della politica. Noi non li abbandoniamo. Io ho anche presentato una proposta di legge per introdurre incentivi alle imprese che vogliono sperimentare la settimana lavorativa corta che nel resto del mondo sta avendo ottimi risultati. Ormai si puo? lavorare meno e produrre di piu?. E non possiamo rassegnarci al fatto che l’Italia resti sempre un Paese conservatore, in cui nulla cambia o peggio si torna ancora piu? indietro, mentre il resto del mondo va avanti”, conclude Valentina Corneli.