TERAMO – “E’ una gestione che non corrisponde a quanto previsto dal Piano d’Ambito, alla scadenza del contratto non potranno esserci le condizioni per l’affidamento in house. E’ la spia che ha acceso l’ERSI ed è la spia che come Sindaci che vogliono bene alla Ruzzo Reti e alla gestione pubblica dell’acqua da tanti, troppi anni, stiamo sottolineando”. Così il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, in conferenza stampa con il Sindaco di Castelli, Rinaldo Seca e il Consigliere comunale di Cortino, Giancarlo Di Lucanardo, assenti all’assemblea per l’approvazione del bilancio della Ruzzo reti. Sono stati 15, su 36, pari al 43% (in termini di quote) che non hanno votato il bilancio e questo segna, secondo D’Alberto un deciso dato politico: “è finita la storia dell’isolamento di Teramo. C’è un allargamento oltre che una trasversalità politica e istituzionale sulla contrarietà rispetto alla gestione politica della Ruzzo reti”.

Dopo aver riassunto i conti, con costi elevati che si scaricano sui cittadini, e aggiunto che “la tariffa dovrebbe essere abbassata per corrispondere al Piano d’Ambito e per una gestione virtuosa della Ruzzo reti, dalla quale siamo lontanissimi”, il Sindaco di Teramo ha chiuso il suo intervento citando Luigi Einaudi: “il denaro dei contribuenti dev’essere sacro. Io credo che la gestione del denaro dei cittadini non viene trattato con la sacralità che Einaudi ci ha indicato”.

Conti passati al setaccio da Di Lucanardo che, nella metà degli anni 2000 è stato Presidente dell’ATO: “Non si può assumere personale ed esternalizzare i servizi, bisogna fare una scelta, perché prima o poi i nodi arrivano al pettine”.

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