TERAMO – Nella giornata che ha sancito l’uscita ufficiale dal Governo cittadino di Italia Viva, il gotha locale del partito di Matteo Renzi si è ritrovato a cena, a La Stazione, per fare il punto della situazione e per programmare le linee strategiche da mettere in campo.
C’erano tutti a cominciare dall’ex deputato Tommaso Ginoble, dall’ex consigliere regionale Luciano Monticelli, dal coordinatore provinciale Vincenzo Di Marco, da Christian Francia e dal gruppo consiliare a Teramo: il consigliere provinciale Marco Angelini, l’ex e l’attuale Presidente della Ruzzo Reti, rispettivamente Giacomino Di Pietro e Alessia Cognitti. Il “caso Teramo”, ovviamente, non poteva non essere affrontato, alla luce di quello che potrà accadere nei prossimi giorni.
Italia Viva ha preso atto della situazione e da oggi comincerà un appoggio flessibile. Così ha dichiarato lo stesso Ginoble, che ha ammesso il proprio stupore per quanto registrato nel capoluogo: “Come dovrei definire quanto avvenuto se non un atto di sincretismo politico. Sincretismo sì, con tre ex candidati sindaci nella stessa giunta. Non si era mai visto, è un caso nazionale“.
Ginoble, poi, in merito alle presunte ingerenze esterne riportate ieri dal Sindaco di Teramo in conferenza stampa, si dice stupito: “Questa operazione è stata fatta, per stessa ammissione del Sindaco, senza una crisi di governo, senza un problema in maggioranza o in Giunta, senza che un atto non fosse stato votato. Poi all’improvviso che succede? Di colpo con l’intervento di Giovanni Legnini si decide di procedere ad un azzeramento e all’allargamento?”
Ginoble ammette di voler attendere il programma “geniale” che verrà messo in campo nelle prossime settimane. “Ad ogni modo riserveremo la stessa simpatia e la stessa attenzione ricevuta nel prosieguo dei nostri rapporti”, chiosa Ginoble, con parole che sembrano essere più di un semplice avvertimento.