TERAMO – “I giornali La Verità e Il Fatto Quotidiano dedicano oggi due pagine al caso del Gran Sasso che sta quindi assumendo sempre di più una valenza nazionale e internazionale”. A denunciarlo è la Mobilitazione per l’acqua del Gran Sasso che spiega: “In particolare, la giornalista Virginia Della Sala sul Fatto svela non solo che un dirigente del MIT aveva sostenuto la proposta di Strada dei Parchi per la realizzazione di un nuovo tunnel da 7 km nel cuore della montagna ma che la direzione generale dello stesso ministero aveva in un primo tempo smentito al giornale l’esistenza di questo parere. Praticamente Il Fatto ha “smentito la smentita”, questione a nostro avviso estremamente grave”.
Per l’associazione, “Infatti non solo stiamo parlando del futuro di uno dei principali acquiferi d’Italia ma anche di importi economici consistenti. Ricordiamo che il computo metrico preliminare redatto da Strada dei Parchi per lo scavo di questo nuovo tunnel ammonta a 204 milioni di euro mentre l’ipotesi scelta dalla Regione, senza scavi, prevede una spesa di 104 per le opere connesse ai tunnel, a cui si devono aggiungere altre decine di milioni di euro per laboratori ed acquedotto”.
Dalla Mobilitazione per l’acqua del Gran Sasso proseguono: “La nostra preoccupazione deriva dal fatto che sarà lo Stato a decidere il da farsi e a finanziare le opere per la messa in sicurezza del sistema Gran Sasso. Non vorremmo che nei vari passaggi nei meandri ministeriali e del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, spesso difficili da seguire e di solito favorevoli alle grandi opere, l’idea progettuale del terzo traforo che in Abruzzo appare come un fantasma inaccettabile possa lì prendere forma e concretezza e anche forza. Per questo dobbiamo pretendere che a tutti i livelli, soprattutto romani, sia posto un categorico e insuperabile veto all’ipotesi di sventrare di nuovo la montagna”.
L’associazione aggiunge che “La Verità, invece, ripercorre le principali tappe dello scandalo e ricorda come siti web rilanciarono in maniera massiva e improvvisa notizie che si sono rivelate prive di fondamento ma che misero Le Iene e Nadia Toffa al centro del mirino di critiche ingiustificate”.
Dalla Mobilitazione per l’acqua del Gran Sasso concludono: “Auspichiamo che questa attenzione prosegua anche nel futuro perché gli errori fatti nel passato sono collegati anche alla scarsa trasparenza che contraddistinse le attività commissariali dieci anni fa. Non dobbiamo ripeterli”.