ATRI – La giornata atriana di ieri, nella sua duplice espressione, può essere considerata la fotografia del paese.
La città è stata svegliata dal rumore silenzioso di mani di cartone installate in piazza Duomo: manifestazione del dissenso e del disagio di tanti rispetto alle politiche migratorie dell’attuale governo. Rimosse in poco tempo, sufficiente, però, a far volare le immagini sui social.
Quella stessa piazza, nel pomeriggio, ha atteso e ascoltato le parole del Ministro dell’Interno, o meglio del segretario della Lega.
La distinzione è necessaria, perché un Ministro, nell’esercizio delle sue funzioni, rappresenta il Paese, un segretario di partito no!
Eppure, proprio lui, ieri, si è vantato della reintroduzione dell’Educazione civica a scuola, quindi dello studio della Costituzione, delle regole, insomma!
Questa premessa stimola un’altra considerazione: il Sindaco di Atri ha accolto, prendendo la parola sul palco, il Ministro dell’Interno o il segretario della Lega?
Ha parlato da Sindaco, quindi, in rappresentanza di un’intera città che amministra o da sostenitore politico in campagna elettorale?
Forse, prima di reintrodurre l’educazione civica per i ragazzi, sarebbe necessario un corso di recupero per gli adulti!
Che sia la stagione delle regole saltate, del tutto possibile, delle parole i cui effetti durano il tempo di un like è evidente, così come evidente è la manipolazione dell’informazione: piazza Duomo era gremitissima, lo testimoniano le immagini, ma è noto a tutti gli atriani che la piazza più capiente è quella dei Duchi d’Acquaviva che riesce a contenerne quasi 5 mila…
Un po’ di rispetto, almeno per chi quelle piazze le conosce bene. Sparare cifre come 8 mila persone è offensivo.
Infine, un amico, presente in piazza, mi ha confessato di esservi andato per ascoltare il programma della Lega per la nostra regione, ha sentito parlare di migranti, di Fornero, di insegnanti di sostegno, di “ prima gli abruzzesi”, ma mi ha giurato che non ha mai sentito parlare di Abruzzo!
Paolo Basilico