TERAMO – “Sgomberate due famiglie con qualche equivoco di natura amministrativa da parte dell’amministrazione precedente. Prima lo sgombero e poi la soluzione, ancora da trovare nonostante l’impegno diretto del Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e del Commissario Ater Nicola Salini”.
A segnalarlo è il Sicet, sindacato inquilini casa e territorio aderente alla Cgil, in una nota a firma del segretario provinciale Antonio Di Berardo, che prosegue:
“Il risultato è, che ancora a più di due mesi e 10 giorni dal blitz delle forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani), Armaroli e Scipioni due famiglie teramane che hanno subito un atto clamorosamente contrario ai precetti dell’onestà e dell’equità da parte di chi invece, dovrebbe garantire comunque un tetto, sono stati buttati fuori di casa come se fossero dei “mafiosi”, (trattasi di alloggi popolari) dove vivevano da molti anni, senza un provvedimento del Giudice, senza la convalida di sfratto (il c.d. provvedimento di sfratto esecutivo, che permette all’Ater di rientrare nel pieno possesso dell’immobile. A tutt’oggi senza una soluzione alternativa.
E’ stato eseguito un atto di violenza e non è stata garantita dal Comune un’alternativa, un passaggio da casa a casa, la famiglia Scipioni, madre e figlia ancora oggi dormono dentro un auto fornito dal suo ex marito, le intemperie e il freddo di questi giorni li stanno mettendo a dura prova, dormono rannicchiati sui sedili della fiat 500. Al mattino vanno a lavarsi in una abitazione di una amica, la notte accendono il motore della vecchia 500 per azionare il riscaldamento, si addormentano ripiegati sotto una coperta di lana, vivono così da circa un mese, vagano continuamente da una parte all’altra, capita, che qualcuno ogni tanto offre ma solo per qualche giorno l’ospitalità. Prima di Natale, hanno dovuto abbandonare un vano di un’abitazione messo a disposizione di una conoscente, non potendo più restare per motivi di spazio.
Nelle prossime ore il Sicet deciderà il da farsi, non c’è più tempo da perdere, coinvolgeremo altre associazioni degli inquilini. Di certo questa storia non finisce qui: l’esigenza di una casa cui vivere resta un tetto dove vivere la quotidianità, la casa non è un lusso, è un diritto. Lo sfratto senza alternativa è una violenza”.