TERAMO – Stupiscono, nella loro dimensione ridicolmente agiografica, le parole di elogio di Marsilio nei confronti dell’operato di Maria Ceci, Presidente in dirittura d’arrivo dell’ATER teramano. Stupiscono perché cadono a pochi giorni da una Commissione di Vigilanza regionale che ha certificato, al contrario, la drammatica situazione della ricostruzione teramana.
Stupiscono perché cozzano violentemente contro il racconto degli sfollati di via Balzarini, delle inaudite sofferenze cui in questi anni sono stati sottoposti, tra problematiche strutturali ed impiantistiche e bollette pazze.
Stupiscono perché paiono dimenticarsi della totale inadeguatezza del complesso acquistato per aumentare il prestigio del patrimonio immobiliare dell’Ater. Prestigio poco prestigioso, dato che la domotica, fiore all’occhiello degli immobili, non ha praticamente mai funzionato.
Stupiscono perché negano la realtà degli immobili di via Adamoli, nei quali tante persone hanno pagato a loro spese i danni cagionati da lavori di ristrutturazione eseguiti non a regola d’arte nei loro appartamenti, nei quali ancora oggi, a lavori terminati, vivono segregate perché gli ascensori non funzionano.
Stupiscono, infine, perché dimenticano le promesse disattese- fatte dalla Presidente qualche anno fa per le quattro palazzine gemelle di via Giovanni XXIII°- di rapide demolizioni, di depositi in cui custodire arredi ed effetti personali, e di successive ricostruzioni, con progetti chiavi in mano di rutilanti complessi architettonicamente avanguardistici. Le palazzine, ad oggi, sono lì, “vive e vegete” ma sempre più malandate. Solo i mobili sono stati fatti buttare, in mancanza di una reale alternativa.
Si dirà che ringraziare qualcuno per il lavoro svolto è di prammatica, che lo esige il bon ton istituzionale.
Ma quando partono dal presidente Marsilio, che era al corrente della drammatica situazione di tanti sfollati, allora, contestarle è un dovere morale – Movimento 5 Stelle Teramo –