Perché questa chiesa di Assisi è così piena di giovani venuti da ogni dove per pregare San Francesco ? Come può illuminare la società di oggi San Francesco d’Assisi. Mentre in alcune diocesi il messaggio di Cristo viene platealmente tradito e diventa strumento di potere e idolatria che nega in ogni passo il Vangelo della croce, qual è l’attualità del messaggio spirituale del Santo patrono d’Italia. Perché i giovani definiscono “l’uomo forte o l’uomo nuovo” questo poverello vestito di stracci che parla di carità. Lontano mille e mille e mille miglia dai feticci pagani che parlano di solidarietà dalle loro tavole imbandite e dai giuda adoratori del vitello grasso e degli specchi. Perchè questo giovane che scelse la povertà e così amato ed è indicato oggi come protagonista di un nuovo umanesimo, destinato a trovare sempre più spazio nella società e nella Chiesa del nostro tempo. Perché si parla ancora del suo messaggio e del suo nuovo modo di vita che intraprende dopo essersi spogliato di tutti i suoi beni terreni, lasciando che Dio gli penetrasse il cuore. Davvero c’è ancora chi pensa che per poter vincere e raccogliere le sfide del futuro sarà necessario e utile attingere al suo messaggio dotato di profezia e lungimiranza. Davvero migliaia di giovani pensano che la sua regola possa avere ancora tanto da insegnare e da comunicare per ricucire il tessuto sociale dell’Italia che ad oggi presenta molte, troppe sfilacciature, mettendo al centro del suo operato la centralità dell’uomo, non annullando le differenze di posizione, ma facendo emergere, dai diversi modi di vedere, la sintesi giusta che metta sempre al centro l’uomo.
Ma questi giovani conoscono la Regola di San Francesco d’Assisi ? La regola, come ci ricorda Bonaventura, è una “forma-di-vita”, l’insieme di una serie di passi tratti dal Vangelo per orientare la vita, a cui si aderisce integralmente. Perché Lui ha trasmesso al suo tempo, e trasmette ancora oggi, una forza e una rivoluzione senza precedenti ? Forse perché parla di sogni, paure, libertà, amore
Ma soprattutto chi era Francesco ? Chi è per questi giovani ? Per quale motivo la sua figura è sempre così attuale ed affascina credenti e non credenti? Quanto c’è infine di francescano nell’attuale pontefice, il gesuita Bergoglio, primo papa a scegliere il nome di Francesco?
Francesco d’Assisi fondamentalmente ha riconosciuto di essere amato da Dio da sempre e per sempre. Proprio da tale consapevolezza di “essere riconosciuto” da un Altro, la sua vita si è aperta ed è sbocciata in tutte le dimensioni: verso Dio, verso il prossimo e verso il mondo, in una relazione grata, gratuita e gioiosa. Francesco, una volta riconosciuto Cristo nella sua vita, è vissuto totalmente unito a Cristo e, quindi, a ogni fratello e sorella, fino a sentirsi in profonda comunione con tutte le creature. Il fascino di Francesco è in questo suo realizzare “la comunione”, con una tale libertà, umiltà e gioia che è credibilmente affascinante e unico nella storia umana.
L’attualità di Francesco si riscontra appunto, come dicevo pocanzi, nella sua testimonianza della santità, della comunione che è la vocazione e la verità di ogni uomo e di tutti gli uomini di ogni tempo e di ogni spazio. L’attualità di Francesco è la sua vita evangelica, e il Vangelo quando viene vissuto diventa “vita”, trasformandosi in straordinaria forza d’incontro con Dio, e con tutte le creature. Il vangelo vissuto è pienezza di umanità. Ecco perché Francesco è uno dei pochi santi che, possiamo dire, non appartiene solo ai credenti ma a tutti gli uomini. Paradossalmente Francesco è attuale perché non era preoccupato di ‘essere attuale’ ma di seguire Gesù di Nazareth, via verità e vita, morto e Risorto. L’attualità ci viene proprio dalla sua scelta radicale evangelica che lo porta ad amare l’altro, specie il più povero, perché lo sente più importante di se stesso. L’attualità di Francesco, a mio avviso, è anche nell’aver saputo coniugare aspetti che a noi appaiono in contrasto come libertà e obbedienza, umiltà e gioia, solitudine e fraternità, tempo ed eternità. Il fascino è nel suo essere un mistero. Per i suoi contemporanei. E ancora oggi. Lo è perché radicato e immerso nel mistero di Gesù Cristo.
Ha fascino perchè è ecologista o, per meglio dire, rispetta il creato e canta tutte le creature perché sono segni dell’amore di Dio per noi. Questa sua attenzione al creato è ancora più interessante se si tiene conto del contesto in cui viveva segnato da una certa tendenza a disprezzare il mondo, a fine XII sec. Ma non capiremmo nulla di Francesco se non cogliessimo la motivazione del rispetto di Francesco per il creato, ossia la sua fede nel Dio creatore che pone l’uomo, vertice della creazione. Così Francesco pacifista, meglio Francesco pacifico: uomo di pace e di riconciliazione dove al centro c’è l’uomo concreto e non un’ideologia che porta a dividere e non a riconciliare. Francesco seguendo Gesù Cristo elimina la categoria di amico/nemico e pone al centro solo la categoria fratello/sorella. Ugualmente non possiamo ridurre Francesco ad animalista. È vero che rispetta gli animali e li protegge, ma anche ammansisce il lupo perché non aggredisca gli uomini. Molto diverso da una ideologia animalista che si indigna più per l’uccisione di un cane che per milioni di bambini che muoiono di fame. Francesco senza la conversione a Cristo, fino al desiderio di trasformarsi in Lui, non se ne comprende il fascino e l’attualità che non va ridotta a mode o a ideologie. Francesco è il guerriero che si converte e china la testa davanti alla croce di Cristo. Solo grazie alla conversione evangelica, Francesco ci appare così attuale anche rispetto ai grandi temi del nostro tempo, quali appunto la ricerca della pace, la salvaguardia del creato, la promozione del dialogo e della giustizia.