PESCARA – Il progetto LIFE3H è il primo del Centro Italia per la mobilità a idrogeno e la Regione Abruzzo ne è capofila, co-finanziato dal Programma LIFE della Unione Europea. Questa mattina, a Pescara, nella sede della Regione, c’è stata la presentazione alla stampa dell’iniziativa da parte del presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, della dirigente regionale, Iris Flacco, e del direttore della Società Chimica Bussi (SBC), Luigi Mucci. L’obiettivo è quello di porre le basi per lo sviluppo di tre Hydrogen Valley (siti di produzione, stoccaggio e utilizzo di idrogeno integrato), attraverso il trasporto pubblico ad idrogeno e le relative stazioni di rifornimento nell’area montana dell’Altopiano delle Rocche in Abruzzo; nella città di Terni, centro urbano caratterizzato dalla presenza delle acciaierie, e nell’area portuale di Civitavecchia. Una Hydrogen Valley è un “ecosistema” che include sia la produzione che il consumo di idrogeno e che attua la strategia europea del green deal come percorso privilegiato volto a raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050. Il progetto prevede un investimento di 6.339.215 euro, risorse provenienti in parte dall’Unione europea ed in parte dagli 11 partner dell’iniziativa: TUA spa, Comune di Terni, Port Mobility spa, Adsp del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Snam, Rampini spa, Uneed.it, Chimica Bussi, Citrams, Università di Perugia, Università Marconi. “Questo progetto mi ha convinto fin dall’inizio per la sua strategicità e ho subito pensato di coinvolgere l’assessore al ramo Campitelli. Infatti – ha aggiunto il Presidente – non si tratta tanto di un progetto di ricerca fine a se stesso ma punta a realizzare in concreto gli obiettivi. Siamo, infatti, già in un’ottica di produzione e di messa in campo. Questo significa poter dare attuazione concreta alla transizione ecologica, al “new green deal”, di cui tanto si parla oggi, chiamando insieme tutti gli operatori pubblici e privati del settore e utilizzando le nuove tecnologie sostenibili. Gli interventi si realizzano in un’area di elevato interesse ambientale in Abruzzo, nel Parco Sirente Velino-Altopiano delle Rocche, e di forte sviluppo turistico garantendo la gestione del territorio senza impatto ambientale e costituisce il trampolino perfetto per sviluppare la strategia idrogeno in tutti gli assi viari della regione”.
Il progetto, nel complesso, prevede la messa su strada di 6 autobus, di cui 2 in Abruzzo per la tratta Avezzano- Ovindoli, tre stazioni di rifornimento, di cui una in Abruzzo presso l’Interporto di Avezzano. Il progetto vede attivi 11 partner e oltre 30 stakeholders che sostengono l’iniziativa. Tra l’altro, Marsilio ha anche ricordato come uno dei partner, la società TUA, al di là della partecipazione a LIFE3H, ambisca a lanciare pullman alimentati ad idrogeno lungo la tratta Pescara-Pescara puntando a diventare la prima società di trasporto pubblico ad entrare in una capitale europea con mezzi ad idrogeno.
Luigi Mucci, direttore dello Stabilimento SCB ha detto che “in dettaglio, SCB realizzerà le infrastrutture necessarie per la captazione, la purificazione, la compressione e il riempimento di carri bombolai destinati alle stazioni di rifornimento. Il progetto LIFE3H si colloca all’interno della strategia aziendale fortemente orientata all’economia circolare, che ha lo scopo di creare un portafoglio di soluzioni per valorizzare tutto l’idrogeno verde disponibile nel sito, basata sui seguenti quattro pilastri: TPL (Progetto LIFE3H), miscelazione sperimentale in continuo con Gas Naturale all’interno della rete di distribuzione nazionale (Progetto Hybrids in collaborazione con S.G.I., Società Gasdotti Italia S.p.A.), industria chimica/chimica farmaceutica, mediante processi di idrogenazione per la produzione di composti chimici di rilevanza per il mercato ed anche ‘green’, generazione di energia in caldaia con conseguente riduzione delle emissioni di CO2 della quota equivalente di utilizzo del combustibile di origine fossile”.
Domenico Greco, presidente del Consiglio di Amministrazione ed Amministratore Delegato di SCB ha, invece, messo in evidenza che “SCB attualmente produce idrogeno verde attraverso processi elettrolitici alimentati da energia idroelettrica, tuttavia una parte di questo è in eccesso rispetto ai fabbisogni attuali dello Stabilimento e non viene valorizzato. Con il progetto LIFE3H parte dell’idrogeno in eccesso sarà conferito al settore del TPL (Trasporto Pubblico Locale), in un’ottica di economia circolare e sostenibilità, contribuendo a sostituire l’equivalente porzione di carburanti tradizionali. Il progetto LIFE3H ha inoltre un fondamentale scopo dimostrativo con l’obiettivo di essere replicabile in futuri progetti che coinvolgano altri siti produttivi nazionali attraverso nuove produzioni e/o recupero di idrogeno già oggi esistente per amplificare il contributo alla valorizzazione dell’utilizzo di combustibili alternativi nel settore del TPL o nel trasporto su gomma pesante e per ottenere ridotto impatto in termini di CO2 emessa. In questo contesto riteniamo che i nostri siti produttivi per le loro caratteristiche, siano strategici per garantire al sistema nazionale il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica”.
“Il progetto Life3H – ha dichiarato il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale Pino Musolino – rappresenta la punta di diamante di una serie di azioni coordinate sull’utilizzo dell’Idrogeno nell’ambito della pianificazione strategica sullo sviluppo sostenibile dei nostri porti, facendoci essere, da subito, protagonisti nelle scelte del Green Deal europeo. L’idrogeno rappresenta senza ombra di dubbio un fondamento di questa strategia e la nostra sfida è quella di attivare, nel futuro prossimo, un nuovo modello di produzione energetica basato essenzialmente su un mix di rinnovabili e idrogeno ‘verde’. Essere all’avanguardia in questo percorso di sviluppo sostenibile, per diventare un modello di eccellenza a livello europeo, rappresenta sicuramente un vantaggio competitivo per i Porti di Roma ed un considerevole investimento sul futuro dei nostri porti e dei territori”.
Fabio Magnoni, direttore generale di Rampini Carlo SpA ha sottolineato che “Life 3h è l’occasione per rendere sostenibili gli spostamenti nelle zone scelte come Hydrogen Valleys, al fine di ridurre l’impatto della mobilità sull’ambiente e sulla salute di tutti. Questo progetto pilota non avrebbe potuto che prendere forma in aree, che hanno già ampiamente dimostrato la loro sensibilità verso l’ecosostenibilità. Per esempio, il Porto di Civitavecchia- un luogo simbolo della transizione verso una mobilità marittima a zero emissioni- infatti, ospitò la prima nave a GNL del mondo e il primo traghetto zero emission in port. Oppure l’area di Campo Felice- che come la propria regione, l’Abruzzo- è una località montana profondamente coinvolta nel raggiungimento degli obiettivi prefissati in materia di energia e clima Allo stesso tempo, Life 3h per Rampini segna la nascita effettiva del progetto idrogeno, che ci vedrà come l’unica azienda di costruttori italiani di autobus a zero emissioni”.
L’Università degli Studi di Perugia, fondata nel 1308, promuove l’innovazione in numerosi ambiti di sviluppo tecnico-scientifico. Tra questi la transizione ecologica, affrontata con un approccio multidisciplinare e multi livello (da materiali e processi a dispositivi, sistemi e loro integrazione) grazie alle ampie competenze disponibili, costituisce per l’Università degli Studi di Perugia una delle attuali priorità. Il progetto Life3H si pone quale obbiettivo, per la prima volta a livello europeo, la realizzazione di tre Hydrogen Valleys in tre regioni italiane contigue con possibilità quindi anche di interscambio. “A nome dell’intera comunità accademica dell’Università degli Studi di Perugia – ha dichiarato il Magnifico Rettore Maurizio Oliviero – esprimo grande soddisfazione per l’attivo coinvolgimento dell’Ateneo in questo progetto, che vede la felice collaborazione di tre regioni e tramite il quale accettiamo la sfida dell’innovazione nel campo della sostenibilità ambientale. Si tratta di un progetto comune, condiviso e necessariamente trans-territoriale, in quanto affrontare efficacemente il tema della sostenibilità ci impone di non guardare a confini politici di alcun genere. Mettiamo volentieri a disposizione del benessere comune le nostre importanti risorse di eccellenza scientifica, a supporto delle tecnologie, delle infrastrutture e dei servizi fortemente innovativi necessari per portare a compimento l’utilizzo e l’applicazione della ancora poco sfruttata filiera dell’idrogeno nel campo dei trasporti pubblici. Life3H, inoltre, ci vedrà impegnati negli studi volti alla possibile replicabilità futura del modello in altre realtà”.
L’Università Guglielmo Marconi, dal canto suo, è impegnata in una significativa ricerca e innovazione internazionale come l’uso di metodologie innovative di e-learning. Attualmente, la comunità diversificata di Marconi conta più di 16.000 studenti iscritti a corsi di laurea e post-laurea e 300 docenti. I team di ricerca e sviluppo e di laboratorio USGM (professori, tecnici, ricercatori e amministratori e banchi di prova per batterie/UC/celle a combustibile e server con programmi di simulazione) guideranno le attività di USGM LIFE3H. Il team parla italiano, inglese, francese, spagnolo e ha portato a oltre 18 anni di ricerca tramite simulazione e attività sperimentali sulle fonti energetiche rinnovabili e sull’idrogeno e sui relativi sistemi energetici. Il responsabile USGM designato è il Prof. Enrico Bocci coordinatore dei seguenti progetti europei correlati: WP2 (HRS) di 3EMOTION (42 M€, 2015-2022 sull’implementazione di 30 autobus a fuel cell e 5 infrastrutture di rifornimento); BLAZE (4,2 M€, 2019-2021); GICO (3,9 M€, 2020-2024). USGM è perfettamente in linea con i suoi compiti in LIFE3H (dimostrazione dell’idrogeno in città, porti e aree montane per lo sviluppo di valli integrate dell’idrogeno) perché la ricerca e sviluppo di USGM sviluppa, attraverso la valutazione, progettazione, test e implementazione, sistemi ambientalmente, socialmente e economicamente sostenibili per produrre e utilizzare l’idrogeno.
Secondo l’ing. Gabriele Giustiniani (Business Development Director di UNeed.IT), “UNeed.IT, una start up sullo sviluppo della mobilità sostenibile nelle aree cittadine e industriali, ha creduto profondamente in questa proposta fin dalla fase di ideazione per la qualità dei partner e il tema trattato. LIFE3H, infatti, è l’opportunità per fare del centro Italia la piattaforma per la diffusione della mobilità ad idrogeno e delle Hydrogen Valleys in Italia e nel mediterraneo rendendo le nostre società sostenibili e dando alle nostre economie un vantaggio competitivo in termini di competenze tecnico-scientifiche e applicazioni sul campo di questa tecnologia”.
Anche il CITraMS, Centro di Ricerca su Trasporti e Mobilità Sostenibile dell’Università dell’Aquila, partecipato anche dalla Regione Abruzzo e TUA Spa, “è estremamente lieto di contribuire con le proprie competenze tecnico-scientifiche al progetto LIFE3H promosso e coordinato dalla Regione Abruzzo e cofinanziato dalla Comunità Europea. Le attività di progetto consentiranno di realizzare una serie di azioni dimostrative, tecnologicamente avanzate, finalizzate alla produzione, stoccaggio ed utilizzo di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili, per veicoli di trasporto pubblico locale, in pieno accordo con il Green Deal Europeo. La partecipazione a questo particolare ed innovativo progetto rientra all’interno di una più ampia attività strategica che vede il CITraMS già impegnato in ambito regionale, nazionale ed internazionale nello studio, ricerca e sviluppo di tecnologie avanzate e nella realizzazione di azioni a supporto della mobilità sostenibile e dei vettori energetici green ad essa dedicati”.
Infine, il presidente dio TUA, Gianfranco Giuliante, ha dichiarato che “insieme alla Regione Abruzzo, TUA sta intraprendendo vari progetti volti allo sviluppo della mobilità sostenibile nel nostro territorio.Essere partner del Progetto Life3H significa per noi contribuire ad introdurre nell’ambito del trasporto pubblico le più nuove tecnologie green e rappresenta un primo passo concreto verso l’utilizzo di mezzi ad idrogeno nella rete del trasporto pubblico regionale”.
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