TERAMO – Ci fosse stata la possibilità d’incontrarci, ieri sera, per una pizza tra amici, il post che ekuonews “acquisisce”, scritto da Alfredo Napolitani, “caldo” tifoso del Teramo, di quelli veri, che sa criticare aspramente ma che sa anche chiedere scusa, probabilmente non lo avrebbe scritto. Cenando in due si sarebbe sfogato con una persona che la pensa esattamente come lui, ed invece si è ritrovato solo, in giro per la città, quella che vanta con orgoglio la propria squadra in Lega Pro e che guarda quasi tutto l’Abruzzo, dall’alto in basso.

Gli ho chiesto una nota ancora più riflessiva e non buttata giù d’impeto, facendo però riferimento a quel post: eccola…

Giro per la “mia”, la Nostra Città: Teramo. Fin da ragazzino e fino allo scorso anno, di questi tempi, si respirava aria calcistica, si parlava di calcio, si narrava di speranze e di sogni… c’era di tutto, c’erano anche tante contraddizioni ed emergevano pure rancori… ma speranze!

Questa sera e da tante, troppe sere, no. Incroci gli sguardi di tanti e diventi consapevole del fatto che nulla muterà. E’ e sara’ così: per questioni di principio, per una sfida incredibilmente errata e non lungimirante. Non è colpa del post-covid o della crisi: no!

A Teramo registriamo un comportamento difficile da comprendere, anzi incomprensibile; non siamo privi di testardaggine e di tantissima spocchiosità, invece; di questi elementi, no. Resta il fatto che la “mia” Città è calcisticamente spenta; è priva di emozioni ed è orfana di quel chiacchiericcio pallonaro che sa regalarti sensazioni ed emozioni quanto nient’altro! Peccato!

A volte l’assurda ostinazione a voler riflettere, almeno lo si spera ancora, è negatività pura: sarà anche di pochi, ma il danno è collettivo!
Resta, in me, l’infinito Forza Teramo, però… – Alfredo Napolitani