TERAMO – Abbiamo chiesto a tifosi e colleghi sul futuro del Teramo Calcio: “Cosa pensate e cosa auspicate per il domani biancorosso?“. Queste le risposte ricevute da ekuonews, per le quali ringraziamo, indistintamente, tutti.

  • Arcadia (tifoso) – Ecco la mia risposta: prevedo una bocciatura in tutti i gradi di giudizio e conseguente perdita del professionismo. Auspico di poter fare la serie D con un Presidente ed una proprietà nuove di zecca, anche poveri ma liberi da Procure e da Tribunali.
  • Massimo D’Aprile (pres. FC Bonolis) – Nel presente purtroppo non vedo nulla di bello, ma il futuro sarà sempre biancorosso. Risorgeremo come sempre perché così sarà. Forza Teramo Sempre.
  • Andrea De Aloysio (giornalista) – Non mi sembra una situazione di facile risoluzione. Inevitabilmente i tempi si dilateranno mettendo in grossa difficoltà la costruzione di un immediato futuro senza avere in mano una categoria sicura. Il secondo problema, riguarda la problematica Iva, pur sempre rilevata dalla Covisoc e che dovrà essere definita. La terza problematica, forse la più importante, riguarda la continuità aziendale della Società che, perdurando ancora il blocco da parte del Tribunale, resta a forte rischio. Lo sblocco del 60% delle quote potrebbe avvenire attraverso una vendita (a Spinelli?) ma anche in tal caso una domanda sorge spontanea. Chi comprerebbe senza sapere a quale categoria parteciperà? In questo contesto, anche la valutazione delle quote resta difficile. Quarta problematica, resta l’annosa situazione relativa al Bonolis: ciò che dovrebbe rappresentare un appeal per fare calcio a Teramo (sempre più, in Italia, investitori, anche esteri, arrivano solo con la contemporanea certezza di avere la gestione dell’impianto sportivo) a Teramo diventa un handicap che allontana possibili investitori. Sono quindi molti i punti da risolvere, concatenati tra loro, e che vedranno protagonista il Teramo Calcio anche nelle aule giudiziarie sportive ed ordinarie. A mio avviso, già da ora ed in questo frangente, sarebbe opportuno cominciarsi a dedicare anche ad un “Piano B” e  in questo l’opera del Sindaco potrebbe essere decisiva, in attesa di futuri eventi. La situazione è in continua evoluzione ma resta molto intricata ed è proprio per questo che bisognerebbe muoversi per tempo, su tutti i fronti e per tutti gli scenari.
  • Berardo De Juliis (imprenditore) – Il futuro del “nostro“ Teramo calcio, purtroppo, non è roseo. La rabbia che ho per una situazione assurda è troppa, mi rimane davvero difficile poterla descrivere. Dico solo, con molto rammarico, che a rimetterci sono sempre i tifosi, quelli che hanno la sola colpa di amare davvero e spassionatamente i colori biancorossi.
  • Vincenzo Di Antonio (organizzatore eventi sportivi) – Io ho sempre un pensiero positivo sul ricorso, anche se la vedo dura. In caso di fallimento spero in un ritorno di Campitelli magari con una fusione con il Notaresco in serie D. Il nodo cruciale rimane sempre lo stadio, una mannaia continua sul Teramo calcio. Una cosa che vorrei chiedere a tutti i tifosi ed imprenditori, è di lasciar perdere i rancori personali, alcuni anche ventennali, ma di unirsi sotto la bandiera biancorossa per creare un progetto serio. Se vogliamo avere in futuro una società ed una squadra che riportino in alto il nome di Teramo città.
  • Gianluca De Vico (allenatore giovanili) – Alla luce degli accadimenti degli ultimi anni, auspico al Teramo Calcio una ripartenza tra i dilettanti con basi locali, solide e con una presenza minima a turno, nella società, di cittadini teramani, a garanzia e trasparenza di una sana gestione societaria.
  • Francesco Di Francesco (giornalista) – Futuro nerissimo… Spero si possa ripartire almeno dalla Promozione, magari di nuovo con Luciano Campitelli
  • Alessio Di Giandomenico (tifoso) – Auspico di essere libero e prevedo, purtroppo, una cavalcata da dover rifare daccapo. Forza diavolo sempre e comunque!
  • Lorenzo Mazzaufo (giornalista Super J) – Rispondo che difficilmente, salvo miracoli, vedremo il Teramo in Lega Pro. Auspico che si riparta con una proprietà solida e che ami davvero il calcio. Paradossalmente un paio di categorie inferiori, con un derby sentitissimo come quello con il Giulianova, potrebbe riportare entusiasmo e spontaneità e riaccendere la passione in una piazza oggettivamente e giustamente stanca delle ultime vicissitudini. Meglio quindi anche un’Eccellenza competitiva ed esaltante rispetto ad una Serie C incerta ed avvilente.
  • Alfredo Natali (dirigente sportivo) – Vista la situazione attuale è difficile ipotizzare in quale Lega o in quale categoria sarà presente il Teramo. Mi piace immaginare, questa volta, la costruzione di una società genuina e competente, appassionata, oculata e che, soprattutto, non faccia l’occhiolino ad un calcio illusorio ed artificioso.
  • Roberto Nepa (tifoso) – La colpa del mancato rispetto dell’indice di liquidità è di noi tifosi che, fregandocene delle sorti della nostra amata squadra, non abbiamo ricapitalizzato! Anche quando è stata riscritta la convenzione dello stadio dove eravamo? Perché non siamo andati all’Agenzia delle Entrate a chiedere il rateizzo? Chiediamo scusa a tutti voi della maggioranza e della minoranza politiche. Perdonateci e fateci sapere quanto necessiti, adesso, per le spese legali.
  • Leo Nodari (organizzatore di eventi) – Tutto l’articolato di questi giorni testimonia quanto amore, dolore, rabbia, speranza, passione ci sia ancora dietro la bandiera biancorossa e nello slogan “Noi siamo la Teramo calcio”. Penso che Iachini, genio assoluto nel suo settore, che non ha mai puntato sulla simpatia – ma del resto non fa il comico – all’inizio della sua avventura in un mondo complesso a lui ignoto, avrebbe potuto trovare partner e sponsor, ma ha preferito la gestione in totale solitudine e da li nasce il patatrack che la società vive oggi. A parte la Covisoc, non sono fiducioso sulle decisioni prossime. Se io fossi membro del consiglio federale non favorirei una società sportiva con capitali sequestrati. Che bello non è. Ma credo invece che i tifosi non si tireranno indietro in questa situazione “difficile”, e la Teramo Calcio continuerà a vivere. Lo spero. Sono certo. Come ho scritto, e detto, io mi sento parte del Teramo calcio e offro il mio contributo economico concreto ad una società dalla gestione corretta, in qualsiasi categoria. E parlo anche a nome di altri.
  • Antonio Paoluzzi (procuratore sportivo) – Nell’immediato si dovrà attendere il consiglio federale dell’8 luglio. Poi si aprirà la fase dinanzi al Collegio di Garanzia ed al Tar, sperando che in questi due gradi di giudizio non mutui l’orientamento della non applicabilità dell’indice di liquidità ancorato al 30 marzo 2022 come accaduto alla serie A. Per il futuro dipende dalla categoria, in caso di Lega Pro auspico l’acquisto delle quote di maggioranza da un soggetto terzo, in maniera tale da potersi svincolare dal tribunale per provare a dare stabilità al club.
  • Umberto Sorgentone (opinionista televisivo) – La situazione è tutt’altro che rosea. Oltre al mancato rispetto del famigerato indice di liquidità, esce fuori che vi sono anche altre situazioni non regolari, come la questione dell’Iva non versata. Auspico una soluzione a seguito dei vari ricorsi per quanto attiene all’iscrizione, seppur sarà molto difficile. Resta il dubbio su quello che sarebbe dopo, con le quote di maggioranza ancora sotto sequestro, con la continuità aziendale in forte dubbio. Il futuro è davvero molto incerto.
  • Elso Simone Serpentini (scrittore e storico) – Purtroppo non sono ottimista. Spero che almeno si trovi il modo di fare la Serie D con un adeguato assetto e che si risolva la questione dello stadio, nuovo e vecchio. Rilevo che chi diceva di voler blindare il rapporto tra società e stadio non solo non ha blindato niente, anzi ha peggiorato il non blindato, ma stava per fare peggio se non fosse stato stato colto con la mano nel nido di vespe…
  • Cristian Simonella (libraio) – Per il Teramo prevedo un futuro non roseo, almeno fino a quando ruoteranno attorno ad esso personaggi con interessi prettamente personali. Sono consapevole che il calcio sia anche business, ma non può essere soltanto questo perché ancor più fondamentali sono la Passione e l’Amore incondizionato per il territorio. Per l’immediato futuro riserbo un’unica, flebile speranza in Spinelli, per salvare il salvabile (spero anche la categoria, ma poco ci credo) anche se mi sto abituando all’idea di ricominciare tutto daccapo per “smammare” questa gente che da 3 anni a questa parte si è presa gioco del Teramo, di Teramo e dei teramani #alcospettodeldiavolo
  • Patrizio Visentin (giornalista sportivo): Futuro? Penso che ormai non ci siano speranze, anche perché investire soldi per la serie C non ha più senso. Per l’immediato futuro non credo si riuscirà a ribaltare una situazione che è compromessa da tempo.
  • Massimiliano Zechini (ristoratore) – Prevedo un futuro con ripartenza da zero, sperando in un presidente che abbia passione, che ami davvero il territorio e che conosca quali siano gli altissimi valori della nostra fede calcistica.