Salutiamo con piacere la notizia che i lavori per Corso San Giorgio si avviano alla conclusione. E’ un tema che abbiamo sollevato fin dai primi consigli comunali della nuova fase amministrativa , dato che la sorte delle opere di completamento sembrava piut tosto incerta. Non possiamo quindi che gioire del fatto che un’opera praticamente “monca”, ma spacciata, per qualcuno della passata giunta, come terminata, sia in dirittura d’arrivo. Non possiamo tuttavia non rimarcare che la vicenda sia da tramandare ai posteri quale esempio perfetto di come non vadano condotte certe operazioni. Ci riferiamo in particolare alla ratio dell’intero progetto ( i fondi avrebbero potuto essere destinati altrove), al dialogo ad intermittenza con la Soprintendenza, agli enormi ritardi accumulati in fase di esecuzione, alle incertezze della congruità dei materiali con quelli del capitolato, alle riserve dell’impresa francamente eccessive.
Nel merito, giusta l’idea di partire da Via Irelli, la cui pericolosità del cantiere temporaneo è stata da noi segnalata qualche mese fa. Ovviamente non possiamo non convenire con la soluzione di una pavimentazione che si “allarga” alle principali vie trasversali. Ci spaventa un po’ la prospettiva che gli arredi siano realizzati in corten. Il materiale in questione, oltre che essere completamente estraneo al contesto, sta diventando di moda, quasi una scelta obbligata ed un po’ svogliata per progettisti e pubbliche
amministrazioni che non sanno bene come procedere. In città non può non essere associato all’Ipogeo, cui
fa da triste coronamento e ne amplifica le dubbie qualità estetiche.
Il foro circolare della pensilina di largo S.Matteo è certamente un punto irrisolto, che va ripensato con una installazione dalla spiccata verticalità. Ci piacerebbe, a tal proposito, che fosse indetto un concorso di idee.
In tempi brevi, l’Amministrazione potrebbe raccogliere le proposte di giovani artisti e condividerne i bozzetti sul sito del Comune, in modo che gli stessi cittadini potrebbero scegliere l’opera migliore, in piena attuazione dei principi della democrazia partecipata cui tanto spesso ci si appella.
Per il prolungamento dei lavori lungo corso de Michetti, il nodo principale erano i rinvenimenti quasi certi delle vestigia della Teramo Romana.
La profondità indicata dai tecnici ( 75 cm) dovrebbe scongiurare interventi della Soprintendenza. Per tali lavori, raccogliendo istanze di esercenti, titolari di studi professionali e semplici proprietari di immobili lungo il Corso, chiediamo all’amministrazione ed ai tecnici coinvolti il rispetto di tempi certi ed un avanzamento dei lavori per piccoli cantieri. Solo in questo modo sarà possibile evitare il ripetersi di situazioni che tanto danno hanno arrecato al commercio cittadino.
Pina Ciammariconi
Capogruppo M5S Teramo