ROSETO DEGLI ABRUZZI – Il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore alla Rigenerazione Urbana Gianni Mazzocchetti, loro malgrado, sono costretti ad intervenire di nuovo sulla variante parziale alle norme tecniche del Prg approvata nelle scorse settimane del Consiglio Comunale di Roseto. Una Variante finita al centro di alcune critiche politiche strumentali e di un allarmismo del tutto ingiustificato.
“Rassicuriamo tutti i rosetani, e soprattutto chi in questi giorni ha manifestato la sua preoccupazione attraverso la stampa, che la Variante non andrà a intaccare la bellezza e l’armonia del nostro lungomare – affermano il Sindaco Nugnes e l’Assessore Mazzocchetti -. La variante è orientata unicamente a promuovere e agevolare gli interventi di rigenerazione urbana nel territorio comunale. Le aree oggetto di variante sono tutte edificate e pienamente inserite nel contesto urbano, ben infrastrutturato e costituito soprattutto da edifici di 3 o 4 piani, a prevalente carattere residenziale e al cui piano terra sono presenti anche attività commerciali o compatibili con la residenza. La variante normativa, al contrario di quanto si vuol far passare, è coerente con la pianificazione vigente, non amplia i perimetri delle aree edificabili (infatti gli standard rimangono invariati), non produce aumento di carico urbanistico e lascia immutato l’impianto originario dello stesso Prg. In sostanza con la modifica si provvede a normare la situazione dando delle regole chiare e uguali sulle eventuali edificazioni future e a garantire la sostenibilità e l’efficienza ambientale con particolare riguardo alla valorizzazione del paesaggio e al risparmio energetico degli edifici. Poi, si punta ad evitare il fenomeno di abbandono del patrimonio edilizio esistente in aree densamente urbanizzate recependo le disposizioni del Decreto cosiddetto “Sbloccacantieri” e le norme in materia di rigenerazione urbana. Inoltre, se questo non bastasse, vogliamo ricordare come la Soprintendenza sarà impegnata nella verifica di ogni eventuale progetto e il rispetto delle norme paesaggistiche. Infine, vogliamo sottolineare che, negli anni scorsi, è stata approvata una Delibera di Consiglio, la N. 34 del 2003, in cui viene concessa una premialità per la costruzione di hotel nella zona “B5” e che permette di realizzare edifici alberghieri fino a 17.50 metri di altezza. Fa specie constatare che, rispetto a questo atto che realmente permette la realizzazione di edifici di grande altezza sul lungomare, non si sia mai sollevata una voce di protesta, soprattutto da coloro che solo ora sembra si siano svegliati dal torpore”.