“UN’ALTRA MONTORIO” APPESA A UN FILO DOPO LE ULTIME EPURAZIONI ECCELLENTI. CONCRETO IL RISCHIO DI PREDISSESTO E COMMISSARIAMENTO
Il Gruppo “Montorio Impegno Comune” stigmatizza con forza le ennesime epurazioni eccellenti (dopo quella che ha riguardato la consigliera comunale Mariella Calisti, poi “reintegrata”) che si registrano tra le fila della maggioranza, che continua a perdere così pezzi pesanti, con due consiglieri del calibro dell’ex vicesindaco Raniero Barnabei (che ha riportato 700 preferenze) e Adele Ricci (circa 300 preferenze).
Quindi, in neanche due anni di attività, si evince che il quadro politico è drasticamente mutato con “Un’altra Montorio – Altitonante Sindaco” appesa a un filo, al di là degli altisonanti proclami e delle esibizioni di forza muscolare, in quanto è riuscita nell’impresa non facile di perdere il 50% degli iniziali consensi che l’hanno portata all’affermazione alle scorse elezioni amministrative, entrando così in uno stato comatoso autoindotto strutturale e irreversibile che potrebbe portare il Comune di Montorio ad una nuova fase di commissariamento.
In particolare, appaiono fortemente preoccupanti i rilievi effettuati dal Revisore dei Conti e sottolineati dalla Consigliera Ricci in merito al Bilancio di previsione 2022 che potrebbero, a nostro avviso, ulteriormente essere aggravati dagli esborsi necessari alle procedure espropriative per l’acquisizione dei terreni dove dovrebbe sorgere il nuovo Polo scolastico e gli interventi finanziati con il PNRR, con il rischio concreto – in questo caso sì – di portare l’Ente al predissesto, con buona pace dell’attuale Amministrazione che lamenta sempre di aver ereditato una disastrosa situazione dalle precedenti.
Il nostro auspicio è che l’attuale maggioranza smetta di logorarsi e sfilacciarsi in liti ed epurazioni determinate dall’incapacità di confronto al di fuori del proprio cerchio magico e si metta finalmente al lavoro a testa bassa per scongiurare il rischio, ormai più che concreto, che a Montorio torni il Commissario Prefettizio, dal momento che basta un raffreddore o una qualsivoglia indisposizione di uno dei 7 consiglieri rimasti fedelissimi a portare la maggioranza a diventare minoranza nell’assise civica.