TERAMO – Il Ministro dei Beni, delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, in una recentissima intervista al Corriere della Sera, ha lanciato l’idea di mettere al centro del nuovo piano strategico degli investimenti per il nostro Paese la dorsale Adriatica con un duplice progetto: ferrovia ad Alta velocità in parte su nuovo tracciato che segue le autostrade, e mobilità ciclabile nelle zone ad alto pregio ambientale e naturalistico. La Provincia di Teramo aderisce all’appello del presidente dell’UPI, Michele De Pascale, che ha rilanciato il progetto a tutte le Province della dorsale.
“Una nuova linea ad alta velocità che congiunga Taranto a Trieste – commenta il consigliere delegato alla viabilità e all’urbanistica, l’architetto Lanfranco Cardinale – l’Abruzzo e la Provincia di Teramo ci hanno lavorato per anni. Se questa parte dell’Italia continua ad essere tagliata fuori dai collegamenti dell’alta velocità ha ben poche speranze di rilanciare l’economia e il turismo e quindi lo sviluppo sostenibile. Che passerà attraverso reti veloci, meno trasporti su gomma e piste ciclabili. L’idea del ministro Franceschini e dell’Unione delle Province va sostenuta, sviluppata e finanziata”.
Come sottolineato anche dal presidente UPI, De Pascale: “Una linea che oggi rappresenta un grande limite, di portata e di velocità, ma anche una cesura violenta per molte comunità che si stanno ripensando in termini di mobilità leggera e di rigenerazione urbana. Una linea che invece potrebbe cogliere l’occasione storica del cambio di orientamento che sta vivendo l’Unione Europea in termine al sostegno agli investimenti, e rappresentare uno dei grandi progetti infrastrutturali che usufruirà dei nuovi finanziamenti europei annunciati dalla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen”.
Una progetto con questa visione consentirebbe di raggiungere tre obiettivi: investimenti infrastrutturali e quindi occupazione; deciso miglioramento degli indicatori ambientali; aumento della competitività con collegamenti veloci verso poli produttivi, culturali e turistici. “Un progetto trasversale che vede unite le Province e che unirebbe le comunità dal nord al sud – chiosa Cardinale – come Franceschini e de Pascale pensiamo che proprio questo è il momento giusto: dall’emergenza COVID se ne esce con una visione nuova”.