Se, come pare, Franco Iachini e Sabatino Cantagalli o i loro legali e consulenti non abbiano incontri fissati nelle prossime ore, questa situazione di stallo circa il futuro del Teramo Calcio, resterà tale, almeno per oggi, forse anche per martedì.
Appare comunque evidente che è cosa tra loro, tra imprenditori, che devono trovare la quadra sulla gestione per 17 anni della struttura del “Gaetano Bonolis”, cosa auspicata da una città intera e dallo stesso Luciano Campitelli, che si è già chiamato fuori a priori. Si chiuderà il cerchio? Vista la determinazione di Iachini nel quantificare la proposta e nel dare i tempi in un comunicato stampa e conoscendo bene Cantagalli, altrettanto determinato nel curare i propri interessi (come ciascuno di noi farebbe – ndr), non sarà come bere un bicchier d’acqua, perché si ha sempre più la certezza che, tra offerta e richiesta, le parti non siano lontane, ma lontanissime!
Si accenna spesso al ruolo che potrà avere il primo cittadino: di sola mediazione? Forse non soltanto, se si considera che nulla vieterebbe al Gianguido D’Alberto di avvicinare le parti con un’operazione concreta ed ovviamente lecita, a vantaggio dell’attuale gestore.
Di certo la situazione resta aperta a qualsiasi prospettiva, nel bene e nel male, e questa cosa non può non incidere, secondo noi anche pesantemente, sugli stessi “attori”, Campitelli incluso, che hanno tra le mani il “tesoro” Teramo Calcio, del quale, ma è storia atavica, ci si ricorda quanto prezioso sia soltanto in situazioni difficili tipo questa, che avevamo dimenticato esistessero negli ultimi 11 anni ma che faremmo bene a tenere sempre in considerazione, anche quando, apparentemente, tutto filerebbe liscio.
Senza voler fare retorica, è opportuno ribadire che un futuro, il Teramo Calcio, ce l’ha, ma è altrettanto inoppugnabile il fatto che attraversi un momento non facilissimo, anzi…