L’intervento del Presidente della Regione Marsilio di venerdì scorso offre l’occasione per ribadire ciò che, secondo l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle Associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia – GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra, dovrebbe essere fatto per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso.
Il Presidente Marsilio ha dichiarato che “se qualcuno pensasse che del complesso sistema del Gran Sasso si possano salvare acquedotti, percorrenza autostradale e laboratori di fisica nucleare nel rispetto stringente e tassativo della normativa ambientale vigente, sarebbe in malafede o quantomeno ignorante”.
L’Osservatorio chiede al Presidente Marsilio: da quando in qua chi invoca il rispetto della legge è in malafede o ignorante? E cosa vuol dire “rispetto stringente e tassativo”? Una norma o si rispetta o non si rispetta!
Ancora una volta, torniamo a ripetere che la messa in sicurezza dell’acquifero non può essere fatta sacrificando la tutela dell’ambiente e della salute: non deve essere l’acquifero ad adeguarsi alle esigenze dei Laboratori di Fisica Nucleare e delle gallerie autostradali, ma viceversa.
Quando si vuole derogare alle norme poste a tutela dell’ambiente e, di conseguenza, a tutela della salute di tutti noi, si sta dicendo che l’interesse generale deve essere sacrificato a degli interessi particolari, nonostante siano ormai 20 anni che questi interessi particolari sanno di rappresentare un pericolo potenziale – che più volte si è manifestato come reale – per un acquifero che rifornisce oltre 700.000 abruzzesi.
Al Presidente Marsilio vogliamo ricordare che il Gran Sasso ha già subìto un commissariamento per le stesse ragioni per cui ora se ne invoca uno nuovo. Un commissariamento durato anni, costato oltre 80 milioni di euro e che non è servito a risolvere il problema.
L’auspicio dell’Osservatorio, composto da associazioni che seguono la problematica dell’acquifero del Gran Sasso da 20 anni e che per prime hanno individuato le falle del sistema di approvvigionamento idrico, è che il Presidente Marsilio, come tutti gli altri abruzzesi che hanno ora responsabilità politiche e amministrative, si impegni a trovare soluzioni e non a scavalcare le leggi.
L’attenzione che il Governo sta mostrando sulla vicenda è importante e molto apprezzabile, ma l’Osservatorio ribadisce nella sua azione dovrà tenere fermi i seguenti aspetti:
l’accelerazione delle procedure non può essere a scapito del rispetto della normativa posta a difesa dell’ambiente e della salute umana;
la messa in sicurezza deve essere completa e definitiva e di conseguenza i fondi stanziati devono esser sufficienti e gestiti in maniera trasparente;
informazione e partecipazione sono due aspetti fondamentali che non possono essere sacrificati;
vanno subito messe in atto le operazioni necessarie per rimuovere dai Laboratori le sostanze pericolose che già oggi non potrebbero essere stoccate in strutture poste a contatto con un acquifero.