TERAMO – Con una lettera aperta al Primo Cittadino di Teramo, il Popolo della Famiglia invita il Sindaco a firmare per la proposta di legge del “Reddito di maternità, il contributo di mille euro al mese per otto anni, destinato alle cittadine italiane che si occupino in via esclusiva dei loro bambini.
Il Sindaco D’Alberto si era recato a Capodanno all’Ospedale di Teramo, a salutare la nascita di Angelo, il primo nato a Teramo del 2019. Nel congratularsi con i genitori, il Sindaco aveva espresso preoccupazione ai giornalisti per l’evidente calo della natalità a Teramo, ove lo scorso anno sono stati registrati più decessi che nascite.
“Egregio Signor Sindaco, scrive il Popolo della Famiglia di Teramo, La invitiamo a firmare per il Reddito di Maternità, la proposta di legge di iniziativa popolare che il nostro movimento ha presentato alla Corte suprema di Cassazione e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso il 10 novembre 2018. Il Popolo della Famiglia individua nel crollo della natalità la principale tragedia italiana, la prima emergenza nazionale cui porre rimedio, perché le conseguenze di un saldo nati-morti costantemente negativo sono devastanti, e mineranno inevitabilmente le colonne portanti di un intero sistema sociale che diamo per scontato e che invece crollerà, in assenza di una ripresa del tasso di natalità.
Allo stesso tempo, dal punto di vista valoriale, vogliamo mettere al centro la figura della donna madre, proclamando la sua centralità, la cancellazione della discriminazione di cui è spesso oggetto la madre casalinga, considerata improduttiva e priva di diritti, il riconoscimento della decisiva funzione sociale e lavorativa svolta con la maternità.
Il RdM è un intervento strutturale, che prevede dodicimila euro netti annui alla mamma che non ha altri redditi o impieghi per i primi otto anni di vita del figlio, rinnovabili alla nascita di un altro figlio, vitalizi alla nascita del quarto figlio o di un figlio disabile. L’indennità di maternità si interrompe se la madre va a lavorare esternamente all’ambito familiare.
Mentre oggi la madre casalinga ottiene zero euro per il suo lavoro in ambito familiare, con il RdM otterrà novantaseimila euro nei primi otto anni di vita del bambino. L’incentivo alla natalità è evidente e consistente. La donna potrà finalmente lavorare fuori casa, o restare in famiglia ad accudire i figli come propria libera scelta, non imposta dalle circostanze.
Con il RdM si costruisce ricchezza investendo sulla famiglia e sulla natalità, con denaro che entra subito nel ciclo produttivo e dei consumi, producendo automaticamente un contributo alla crescita economica del Paese.
La proposta di legge vuole combattere la denatalità ed essere concretamente praticabile, per questo è limitata a chi avrà figli e non a chi ne ha già. Per il Popolo della Famiglia è fondamentale la sostenibilità finanziaria della proposta, e per questo indichiamo i centri di spesa da cui trarre i fondi, senza dissestare i conti pubblici
Il Popolo della Famiglia ha utilizzato lo strumento legislativo dell’iniziativa popolare previsto dall’art.71 della Costituzione per chiedere ai cattolici, ai credenti, ai suoi militanti e a tutti i cittadini di buona volontà che ritengano giusta questa proposta di legge, di collaborare alla raccolta di firme incominciata il 28 novembre.
La invitiamo quindi a firmare, sperando che si possa introdurre anche a Teramo un reddito cittadino di maternità, e La ringraziamo per il sostegno che vorrà conferire alla nostra iniziativa”.
La raccolta firme (50mila) per presentare la proposta di legge alle Camere, è cominciata in tutta l’Italia il 28 novembre 2018, e si concluderà il 9 aprile 2019, data in cui il Popolo della Famiglia consegnerà anche le centocinquantamila firme per la presentazione delle sue liste alle elezioni europee del 26 maggio prossimo.