PESCARA – In Abruzzo, la situazione delle persone con disabilità è allarmante. Nonostante le garanzie costituzionali e i numerosi impegni internazionali, i diritti fondamentali di questa categoria di cittadini sono sistematicamente violati. Le carenze nel sistema sanitario, l’assenza di servizi socio-assistenziali adeguati e le barriere architettoniche creano un quadro di profonda ingiustizia sociale. La CGIL Pescara, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità (che si celebra martedì 3 dicembre, ndr), alza la voce per denunciare questa situazione e chiedere un cambiamento radicale. Lo fa in forza della sua battaglia che porta avanti con concretezza, grazie al proprio ufficio, attivo ormai da un anno e mezzo, interamente dedicato alle politiche per la disabilità.
Il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, rimane per le persone con disabilità un miraggio. Le liste d’attesa infinite per visite specialistiche e interventi chirurgici, la carenza di strutture adeguate e di personale qualificato, rendono l’accesso alle cure un percorso ad ostacoli. Il caso di Silvia, la bambina di Martinsicuro a cui è stato negato il diritto allo studio per mancanza di assistenza infermieristica, è solo la punta dell’iceberg, rispetto a tanti casi che rimangono sommersi. L’istruzione inclusiva è un diritto fondamentale, ma in Abruzzo è ancora un obiettivo lontano. Molti bambini con disabilità non possono frequentare le scuole regolarmente a causa della mancanza dell’infermiere scolastico, la Cgil ha chiesto di approvare una legge regionale specifica.
Mentre il Governo della Regione Abruzzo, con la “Legge Mancia”, elargisce contributi ad personam per 14 milioni di euro ad enti oltre che ad associazioni amiche, la legge sulla vita indipendente viene finanziata con l’elemosina, costringendo moltissime persone con grave disabilità (il 90% di chi ha presentato domanda) a rinunciare al diritto di vivere nella società perseguendo i principi di inclusione ed eguaglianza. Di fatto viene meno il principio dell’autodeterminazione sancito nell’articolo 19 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia con L.18/09.
La disabilità ha un impatto economico devastante sulle famiglie. Le spese per assistenza, terapie e ausili sono spesso insostenibili, costringendo molti nuclei familiari a vivere in condizioni di povertà. Inoltre, l’assistenza ai propri cari spesso comporta la rinuncia al lavoro per uno dei genitori, con gravi ripercussioni sull’intero nucleo familiare.
Le istituzioni regionali e locali hanno la responsabilità di garantire i diritti delle persone con disabilità. Tuttavia, le scelte politiche degli ultimi anni hanno portato a un progressivo impoverimento dei servizi e ad un aumento delle disuguaglianze. È necessario un cambio di rotta immediato.
La CGIL Pescara invita tutti i cittadini e le associazioni a unirsi in queste battaglie. È necessario esercitare una forte pressione sulle Istituzioni affinché adottino misure concrete per migliorare la vita delle persone con disabilità. Non è più possibile accettare che i diritti fondamentali di una parte della nostra comunità siano negati.
La CGIL Pescara ricorda infine gli impegni assunti e ribaditi dalla ASL di Pescara nello scorso mese di Ottobre, di realizzare una sala multisensoriale nel Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pescara riservata alle persone più fragili, nonché infrastrutture utili a rendere l’accesso e la fruizione dei servizi sanitari alle persone sorde, ma nonostante i numerosi solleciti, non si hanno più notizie dalla medesima ASL. – Cgil Pescara –