Lo sappiamo tutti: Teramo ha un rapporto molto particolare con la “sua” Madonna delle grazie che si festeggia oggi. Non c’è Teramano che non l’abbia pregata. Non c’è teramano che non l’abbia invocata nei momenti di difficoltà. Da lei corsero i teramani durante la guerra e poi durante il terremoto. Anche chi non crede la rispetta. E tutti hanno sperimentato che nei tempi di prova come questi tra covid, guerra, crisi economica che incombe, è bene ricordarsi che non siamo soli, che qualcuno veglia al nostro fianco e ci protegge. Quando un dolore ci colpisce, siamo soliti rivolgerci al Signore con un tono quasi di rimprovero: “Dove sei ? Perché non poni fine alle mie sofferenze ?”. E sempre Dio ci risponde come rispose a Sant’Antonio tentato dal demonio: “Antonio, io sono qua con te. Ma aspettavo di vederti combattere”. Combattere con la preghiera. Come ci insegna una madre teramana che ha una figlia di 9 anni con una grave malattia. I medici della Asl di Teramo, pur con generosità ed impegno, non riuscivano a capire cosa fosse. E, alla fine, in ospedale un medico disse alla mamma: “Signora, chiami suo marito. Crediamo che il tempo per vostra figlia stia per finire”. Al marito il medico disse: “La bambina non passa la notte, è un’infezione che si è estesa e non risponde ai medicinali, non possiamo fare nulla”. Quell’uomo non andava a messa tutte le domeniche, non era nel codazzo servile dei finti cristiani, non fingeva di credere. Ma aveva una fede grande. Uscì piangendo, lasciò la moglie lì con la bambina nell’ospedale, e andò nella chiesa della Madonna delle Grazie per chiedere il miracolo. Che era già chiusa, perchè era sera. Lui si aggrappò alla colonna della chiesa e, pregando la Madonna, combattendo tutta la notte per la salute della figlia, implorò per ottenere l’intercessione della Madonna e il miracolo della guarigione della bambina. Alle sei del mattino si aprì la chiesa, entrò a salutare la Madonna e tornò in ospedale. Quando arrivò cercò la moglie, non la trovò, e pensò: se n’è andata, la bambina dov’è, forse è morta, la Madonna non può farmi questo… poi le trovò. E sorridendo la moglie gli disse: “Non so cosa è successo, i medici dicono che è cambiata così, all’improvviso. La nostra bambina ora è guarita”. Ho già raccontato questo episodio e questo miracolo per intercessione della Madonna delle Grazie, che è solo uno dei tanti. La preghiera fa dei miracoli, perché la preghiera va al centro della tenerezza di Dio, che ci vuole come padre, e quando non ci fa la grazia, ce ne farà un’altra che vedremo nella storia. Delle volte chiediamo una grazia ma lo facciamo senza voglia, senza combattere: così non si chiedono le cose serie.
La Madonna delle Grazie (Mater Gratiarum) è uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria, la madre di Gesù, nel culto liturgico e nella pietà popolare. Maria è Colei che porta la Grazia per eccellenza, cioè suo figlio Gesù, quindi Lei è la “Madre della Divina Grazia”. Maria è Colei che, intercedendo per noi presso Dio, ’“Avvocata nostra”, fa sì che Egli ci conceda qualsiasi grazia: perché nella teologia cattolica si ritiene che nulla Dio neghi alla Santissima Vergine. Specialmente il secondo aspetto è quello che ha fatto breccia nella devozione popolare: Maria appare come una madre amorosa che ottiene tutto ciò che gli uomini necessitano per l’eterna salvezza. Maria è la Regina di tutte le Grazie . Tale titolo nasce dall’episodio biblico noto come “Nozze di Cana” quando, ricorda la Bibbia, Gesù trasforma l’acqua in vino dopo la pressante richiesta della Madonna che in un primo momento quasi riceve un rifiuto da parte del Figlio: cambia però tutto dopo quelle semplici e liete parole “fate quello che Lui vi dirà” e a quel punto il primo miracolo della storia di Gesù sulla Terra è servito, grazie all’intercessione e alle “grazie” della Madre Maria. L’opera di intercessione della Madonna presso Dio e l’uomo è segno costante anche nella tradizione religiosa degli ultimi due millenni: già San Bernardo nel “Memorare” cita esplicitamente «non s’è mai udito che qualcuno sia ricorso a te e sia stato abbandonato». Padre Pio in più occasioni ha sottolineato il valore della Madonna delle Grazie, incitando l’umana persona a fidarsi dell’amore di Maria per i propri figli e affidando a Lei tutti i propri drammi e richieste.
I festeggiamenti in onore della Madonna nascono dalla devozione alla Vergine, introdotta intorno alla metà del 1400 dal francescano S. Giacomo della Marca, che aveva ottenuto la pacificazione di alcune famiglie teramane in perenne e sanguinosa lotta tra loro. Tra le pratiche per l’indulgentia plenaria a Teramo per cinquecento anni il popolo è entrato da una porta della chiesa, e uscita da un’altra recitando preghiere. A seguito di numerosi eventi miracolosi, tra cui lo scampato assedio alla città da parte degli Acquaviva, la Madonna delle Grazie fu proclamata, insieme con S. Berardo, Patrona cittadina. Il dono fatto ai teramani, nella seconda metà del XV secolo, della preziosa scultura in legno policromo della Madonna con Bambino, accrebbe notevolmente la devozione della cittadinanza.
Madre mia, Tesoriera di tutte le grazie, Rifugio dei poveri peccatori, Consolatrice degli afflitti, Speranza di chi dispera e Aiuto potentissimo dei cristiani, io ripongo in Te ogni mia fiducia.