CAMPLI – “L’installazione dell’autovelox di Piancarani sulla SP.3 è soltanto un modo per fare cassa e non ha nulla a che fare con la sicurezza e la prevenzione dei cittadini”. È quanto dichiarano i consiglieri comunali di Campli Maurizio Di Stefano, Simone Iampieri, Alessia Di Giovanni e Davide Cordoni in merito all’annuncio della Provincia di Teramo riguardante l’entrata in funzione del dispositivo. “Inoltre – aggiungono – su quel tratto di strada non si sono verificati incidenti importanti né un numero tale di sinistri da giustificare l’installazione permanente di un rilevatore di velocità”.
“L’unica cosa certa è che gli automobilisti affrontano diverse insidie a causa della scarsa illuminazione della galleria di Piancarani, del mancato taglio dell’erba lungo tutto il percorso (specialmente all’uscita verso Sant’Onofrio, dove l’erba ha raggiunto i 2 metri), delle pessime condizioni del manto stradale e, per concludere, di un giunto di collegamento rotto all’uscita della galleria in direzione Teramo che non viene riparato da mesi e che presenta una segnaletica provvisoria e pericolosa – continuano i consiglieri -. Se c’è un tratto particolarmente pericoloso sulla SP3, è all’interno della galleria, dove spesso si verificano sorpassi pericolosi che hanno causato uno degli incidenti recenti. Pertanto, si chiede di verificare se la segnaletica stradale sia conforme alle normative per l’installazione del dispositivo fisso e di installare cartelli con il limite di velocità. Inoltre, nei prossimi giorni presenteremo una formale richiesta di accesso agli atti per comprendere il numero di incidenti registrati su quel tratto che giustifichino l’installazione”.
“Fino a quando la Provincia non effettua le necessarie manutenzioni, riteniamo che l’uso dell’autovelox debba essere sospeso. Non vorremmo che la stessa Provincia non abbia compreso che, prima di mettere le mani nelle tasche dei cittadini con il pretesto di aumentare la sicurezza, sia necessario rimuovere prima gli unici elementi critici derivanti proprio dal degrado in cui versa la SP3 a causa della mancanza di manutenzione da parte della Provincia“, concludono Di Stefano, Iampieri, Di Giovanni e Cordoni.