TERAMO – Da artista e organizzatore di eventi musicali con carriera ultradecennale, ho letto con molto interesse l’intervento dell’amico e collega in Consiglio Comunale Luca Pilotti, apparso sulla stampa locale, condividendone sia l’intento che i contenuti e del quale lo ringrazio.
Mi preme però, da musicista e da uomo impegnato nelle Istituzioni, dare un mio contributo alla questione e fare alcuni chiarimenti e precisazioni di indirizzo. La categoria dei musicisti, attori, tecnici, lavoratori dello spettacolo in genere, ha subito non una piccola decurtazione dei guadagni dovuta ai mancati incassi, ma una vera e propria repentina chiusura dei rubinetti del reddito, senza alcuna sicurezza sui tempi e le modalità della ripresa. Centinaia di spettacoli teatrali e concerti (e io, ahimè, ne sono vittima in prima persona come tanti colleghi) sono stati annullati.
Le prescrizioni previste per la ripresa non danno alcuna sicurezza sulla conferma degli spettacoli futuri che, non consentendo un pubblico numericamente adeguato, probabilmente verranno annullati a loro volta, in larga parte o, nella migliore delle ipotesi, subiranno dei tagli di budget per gli allestimenti e gli artisti. Numerose associazioni, circoli culturali, piccole realtà che già fanno i salti mortali per poter realizzare prodotti artistici, sono in grande difficoltà e con ogni probabilità destinate a interrompere
le loro attività.
Il numero dei lavoratori dello spettacolo e dell’indotto che pagheranno il prezzo più alto dell’emergenza Coronavirus, è incalcolabile. Sono proprio i lavoratori quelli che subiranno il danno maggiore da questa situazione, non gli Enti che gestiscono i teatri i quali, per carità, avranno anche loro delle ripercussioni visti i mancati incassi, ma non si sono di certo visti azzerare gli introiti. Considerato anche che non mi risultano tagli ai contributi del Ministero per le attività culturali degli Enti e che, non avendo ospitato spettacoli, non hanno dovuto affrontare grosse spese di gestione.
Vorrei precisare all’amico Pilotti che è alla drammatica situazione che conosco bene dei miei colleghi musicisti, ma anche di attori, tecnici del suono, macchinisti – i cosiddetti invisibili – che occorre pensare con priorità e sollecitudine. Il mio pensiero e la mia solidarietà vanno a coloro che contribuiscono con il loro prezioso lavoro agli allestimenti degli spettacoli, e che solo qualche giorno fa hanno manifestato il loro disagio anche a Teramo, come nel resto d’Italia, prima che a Enti ed esercenti che godono, in genere, di finanziamenti pubblici per le loro attività.
È necessario, e mi farò portavoce di questo per quanto nelle mie competenze di Consigliere Comunale, fare appello presso la Regione Abruzzo e le sedi competenti per chiedere l’istituzione di un FONDO DI EMERGENZA REGIONALE dedicato ai lavoratori del comparto spettacolo, che possa elargire somme a fondo perduto per far fronte a situazioni di grave necessità, come quella che stiamo vivendo.
Sono certo che il Sindaco Gianguido D’Alberto, con l’Assessore alla Cultura Andrea Core, viste le sensibilità finora dimostrate, raccoglieranno l’appello e se ne fanno garanti nelle sedi opportune.
Sono da sempre convinto che la cultura possa essere il volano dell’economia del nostro territorio, non possiamo bendarci gli occhi di fronte all’ennesima prova che i lavoratori dello spettacolo e della cultura non abbiano le giuste tutele.
Paolo Di Sabatino
Consigliere Comunale di Teramo