PESCARA – “Finalmente domani riprendono i lavori della Commissione regionale di inchiesta sul sito di Interesse Nazionale “Bussi sul Tirino” che, prima di tutto, si doterà di un nuovo Presidente dopo le dimissioni da consigliere regionale di Giovanni Legnini.
Questa ripartenza oggi acquista ancor più importanza. Finalmente saranno le carte a parlare, dopo aver tutti legittimamente manifestato nei giorni scorsi le nostre opinioni sulle scelte che sta compiendo il Ministero dell’Ambiente, in merito alla bonifica delle discariche 2A e 2B di Bussi”. Così, il Capogruppo di Fdi in Consiglio regionale, Guerino Testa, torna a parlare della complicata vicenda del sito di Bussi, non a caso alla vigilia del summit in programma alle ore 12.00 nell’aula “Sandro Spagnoli” di Palazzo dell’Emiciclo. “Di fronte ai documenti – prosegue il Consigliere – sono certo o comunque mi auguro fortemente , che si possa tutti convergere verso l’unica direzione che rappresenta il bene massimo assicurabile alla nostra Regione e ai cittadini abruzzesi, quella cioè – ribadisce – di richiedere l’avvio dei lavori di bonifica delle due discariche senza ulteriori attese, realizzando la rimozione integrale dei rifiuti per tutelare l’ambiente e la salute pubblica e consentire una seconda vita a quei territori e all’intera Val Pescara.
Personalmente intendo porre una domanda molto semplice alla consigliera Marcozzi, che si è molto spesa nelle scorse settimane per difendere l’operato del Ministro Costa, membro del suo movimento: la revoca della aggiudicazione definitiva della gara per la bonifica delle due discariche , compiuta recentemente dal Ministero, assicurerà una veloce rimozione integrale dei rifiuti da quei luoghi? È questo l’unico parametro – afferma – rispetto al quale valutare ogni decisione. Se la Consigliera sarà leale, purtroppo la risposta non potrà che essere negativa in quanto è desumibile non solo dalle carte che parlano chiaro, ma è confermata anche dalla triste notizia, giunta ieri, in base alla quale la società Edison ha presentato ricorso in Cassazione avverso la decisione che la vede individuata quale responsabile della contaminazione e quindi tenuta alla bonifica. Se quindi chi è obbligato a bonificare continua ad opporsi in ogni modo – argomenta – non vi è alcuna garanzia che i lavori vengano realizzati in tempi rapidi. Ecco perché la sola strada percorribile per bonificare, rimuovendo integralmente i rifiuti, è quella di far realizzare immediatamente i lavori, in sostituzione della Edison, da parte del raggruppamento temporaneo di imprese che si è aggiudicato la gara, utilizzando i 45 milioni di fondi pubblici già destinati a questo specifico obiettivo e che la Edison poi sarà tenuta a restituire. E non credo, in merito, che lo Stato possa temere di non riavere indietro la succitata somma da una multinazionale tra le più floride esistenti sul mercato.
Rivolgo, pertanto, un appello accorato all’unità di tutti i consiglieri componenti la Commissione d’inchiesta perché sono convinto che chi ha buona volontà ed ha a cuore il futuro di quelle aree non può che parlare una sola voce ed affermare con decisione l’esigenza immediata della rimozione integrale dei rifiuti per la rinascita dei territori e delle comunità. In quest’ottica, proporrò che i lavori siano organizzati in modo tale da assicurare la massima celerità e che possano condurre ad un documento condiviso per rappresentare tutti assieme con forza – conclude Testa – l’istanza unitaria della Regione Abruzzo e degli Enti territoriali di fronte al Ministero dell’Ambiente ed al Governo”.