Lockdown sì o lockdown no? Ad emulare la tragedia scespiriana, dovrebbe essere questo il dilemma da cui è assillato il capo del governo. I leader dell’opposizione minacciano e mettono in atto manifestazioni per la riapertura a tutto tondo, anche se con le dovute precauzioni. Ma la frase “con le dovute precauzioni” è solo un pleonasmo in un paese in cui i presidi medici scarseggiano, dalle semplici mascherine ai più costosi tamponi, dai semplici termoscanner alle sofisticate videocamere termografiche. Anche i vescovi reclamano la parziale riapertura delle chiese al culto dei fedeli.

Dall’altra parte, il papa consiglia l’obbedienza ai decreti in vigore, la salute del corpo va di pari passo a quella dell’anima. Ovviamente è una interpretazione, ma è subito raccolta dai fautori del papa povero. E tale è anche il parere dei partiti che formano l’attuale governo, sostengono il primo ministro senza condizioni.

Ma non tutti, anche tra gli alleati di governo c’è chi sta dalla parte di commercianti e produttori che premono per ripartire. C’è il rischio che molti non potranno ripartire affatto, senza la liquidità di denaro necessaria per ricominciare dopo la lunga pausa. Eppure il governo ha parlato di fiumi di denaro, migliaia di miliardi di euro stanziati per tutte le categorie, dai meno abbienti tra la popolazione a chi invece opera nell’economia ed è cruciale per la salvezza di tutto il consorzio sociale. Fiumi di denaro che tuttavia non hanno la capacità di scorrere come invece i fiumi di acqua; non scorrono e non arrivano a chi dovrebbero arrivare. Sono in molti a gridare al gioco delle tre carte, dove ti fanno intravedere il premio ma te lo soffiano sotto il naso! Il ruolo delle banche qui è dirimente, sono loro che hanno la mano sul rubinetto!

Lockdown or not lockdown? Conte guarda da una finestra di Palazzo Chigi la colonna di Marco Aurelio, sulla cui sommità primeggia l’imperatore romano: ma è solo una copia, l’originale è stato trafugato secoli or sono. È difficile rimanere sul piedistallo in questo mondo che cambia, dove un essere infinitesimale, un invisibile virus, è la minaccia più grande!

Degli uomini non ha paura Conte, cambiano parere al cambiare del vento. Se anche fosse in cima alla colonna di Marco Aurelio sa che non sarebbe al sicuro; sa che prima o poi lo butteranno giù, amici e nemici insieme. Il dilemma che deve risolvere ora ha la precedenza su tutte le altre considerazioni: salvare l’economia italiana o le vite degli italiani! Il dubbio non si distacca molto da quello amletico, anzi diventa più complesso, non compendia più una semplice scelta, o sì o no, o da una parte o dall’altra: è una scelta che mira ad appagare la richiesta globale, salvare il più possibile vite umane e, insieme, l’economia del paese! Una scelta difficile, una scelta politica!

Amleto non riuscì a trovare una soluzione al suo dubbio esistenziale. Riuscirà a farlo il presidente Conte con la giusta scelta politica?

di Pasquale Felix