SILVI – Nel Comune di Silvi, la realtà si sta trasformando in una farsa. I problemi sono molti e urgenti, ma i consigli comunali sono rari, aggravando il senso di abbandono da parte della comunità. L’ultimo consiglio convocato prima di quello del 27 febbraio 2025 risale al 18 dicembre 2024. Nell’ultima convocazione l’opposizione è stata nuovamente ostacolata con risposte insufficienti o al limite del risibile. L’assise consiliare dovrebbe essere il luogo per antonomasia dove le varie anime della nostra cittadina dialogano, tramite i propri rappresentanti, al fine di sviscerare tutte le problematiche che investono oggi il nostro territorio. Un luogo dove si portano alla luce le manchevolezze dei risultati di questa amministrazione, che comunque sono sotto gli occhi di tutti, e si è pronti a trovare anche eventuali rimedi, per quel concetto di democrazia, “governo del popolo”, non molto chiaro alla squadra capitanata dal Sindaco Scordella.
Le poche interrogazioni dei consiglieri di opposizione, 5 su 11, che si sono potute discutere, hanno evidenziato numerosi ritardi e carenze, come:
- Ritardi nelle Comunicazioni: le delibere di Giunta e gli atti comunali, fondamentali per informare consiglieri e cittadini, vengono pubblicati con ritardi cronici, contribuendo a una gestione opaca e inefficace.
- Le promesse di avanzamento e di superamento della fase progettuale della variante SS16 si sono rivelate vuote, fermandosi a uno studio di fattibilità e all’inserimento nei piani regionali e nazionali, mentre il concreto percorso verso l’appalto e l’inizio dei lavori resta un miraggio, dove le uniche cose che avanzano sono gli slogan propagandistici della maggioranza.
- L’incapacità di un’amministrazione di farsi valere nel problema della criticità del cedimento strutturale della bretella stradale che collega la SS29B-SS553, che resta a guardare i continui rimpalli tra ANAS e Provincia come uno spettatore a una partita di tennis, con un pericolo che pende sulla testa degli automobilisti.
- Il protrarsi della crisi idrica, in cui l’amministrazione, con un giro di rimbalzi e soluzioni approssimative, evidenzia la sua impotenza, relegando il problema, come al solito, a un quadro più ampio come quello regionale.
- Il problema di un’illuminazione approssimativa e incerta su tutto il territorio comunale, indistintamente dal centro urbano alle zone di periferia, mettendo in luce, in alcune zone, il problema della sicurezza con la fauna locale.
A fare da sfondo a tutto ciò c’è il progetto di rigenerazione urbana che, tra meno di dieci giorni, partirà con lavori che interesseranno il nostro amato marciapiede, storicamente considerato il più bello d’Abruzzo. I lavori prevedono il taglio di alberi secolari e la riconfigurazione dell’attuale ciclabile sul vecchio tracciato di una recente realizzazione, senza che la cittadinanza abbia mai avuto un’idea precisa su cosa aspettarsi. Questo intervento, definito un’opera faraonica, rischia di dimezzare lo spazio pedonale, rendendo pressoché impossibile l’esercizio commerciale lungo l’area e causando un ulteriore calo delle attività economiche, con il pericolo concreto di future chiusure e un danno erariale significativo. A peggiorare il quadro, l’amministrazione prevede l’installazione di nuovi sistemi di illuminazione, ma come potranno funzionare se intere zone del centro rimangono ancora al buio la sera?
Tutto questo ha il sapore di una ripicca, perché sin dall’inizio, l’attuale amministrazione ha rifiutato di realizzare la ciclabile sul lato mare – una scelta che avrebbe potuto preservare l’integrità e la bellezza del marciapiede, però, allo stesso tempo, hanno e stanno per concludere la realizzazione delle tanto vantate passeggiate sul mare che, invece, sarebbero potute essere la soluzione ideale per questa ciclabile. Invece, con scelte che paiono più orientate a interessi discutibili che a vere strategie di valorizzazione del territorio, la gestione si dimostra a dir poco fallimentare. Il tutto finanziato con fondi del PNRR per una cifra di 5 milioni di euro. Fondi che sarebbero potuti essere usati, sempre con lo stesso scopo, per le strade delle periferie sempre più in stato di abbandono.
In conclusione, Silvi sta per subire una trasformazione a porte chiuse, dove i lavori di rigenerazione urbana sono orchestrati senza il dovuto coinvolgimento della cittadinanza e le promesse dell’amministrazione si rivelano effimere come rendering che appaiono e poi scompaiono. La nostra comunità merita risposte chiare e interventi concreti, non illusioni digitali e convocazioni sporadiche che lasciano il futuro della città appeso a un fragile miraggio.
Consiglieri di Opposizione:
Giuseppe Gentile
Antonio Di Blasio
Vito Partipilo
Claudia Cameli
Simona Monticelli
Dino Cipriani