PESCARA – Interessano oltre 15 milioni di famiglie, muovono in totale 5,1 miliardi di euro, con una spesa media a famiglia di 325 euro e circa 140 euro di spesa a persona: sono questi secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio i numeri dei saldi invernali già partiti oggi in Basilicata e Sicilia, domani in Valle d’Aosta e dal 5 gennaio in tutte le altre regioni (e quindi anche in Abruzzo).
Per Renato Borghi, presidente di Federmoda/Confcommercio, “saranno saldi – euro più euro meno – in linea con quelli dello scorso anno, ma avranno la straordinaria opportunità di risvegliare i consumi. Il 2018 si è chiuso senza botti e con molte preoccupazioni per i commercianti che si vedono schiacciati da consumi che non decollano, concorrenza sleale del wild web, costi incomprimibili e tasse sempre più asfissianti. Bene dunque l’aver sterilizzato per questo 2019 l’incremento di 2,2 punti percentuali dell’Iva, ma occorre molto di più per rilanciare la nostra economia a partire dalla riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro per arrivare alla previsione di una web tax per i colossi del web, vista la difficoltà di avere un’univoca norma comunitaria”.
Il valore dei saldi invernali si aggira sui 5,1 miliardi di euro, con un acquisto medio per persona pari a 141 euro. La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso per il negoziante scatta l’obbligo della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Per quanto attiene la prova dei capi non c’è obbligo; è rimessa alla discrezionalità del negoziante. Il negoziante deve indicare il prezzo normale di vendita, la percentuale di sconto e il prezzo finale.