“Caro amico ti scrivo,
così mi distraggo un po’…”
e mentre Lucio Dalla apriva così la sua canzone, io apro così le porte al nuovo anno. Ti scrivo, in realtà non tanto per distrarmi, ma per aggiornarti.
Il Capodanno arriva solitamente con i suoi due satelliti: bilanci e propositi. I bilanci riguardano il passato e quindi li guardo distrattamente. Ad attrarre la mia attenzione sono, invece, i propositi. Sanno di speranza, di nuovo, di freschezza e di risultati. Lo ammetto: appartengo a quella classe di “sognatori” che credono sempre che il meglio debba ancora venire. E così ti annuncio un mio buon proposito che ti riguarderà: inaugurare una stagione ricca di articoli che renderanno effervescente questa rubrica, come i calici di spumante che rallegrano le nostre tavole in questi giorni.
Mi piacerebbe che quello che scrivo possa essere da stimolo e di aiuto a tutti gli imprenditori, commercianti, liberi professionisti, politici e studenti, che vogliono sopravvivere ad un mondo sempre più competitivo. Un mondo che non lascia spazio all’improvvisazione e al “chiamo il mio amico, che risparmio”. Si sa, no? “Chi risparmia spreca”, come dice mia nonna in un teramano doc.
Il mondo evolve rapidamente e con esso cambiano anche le persone, il loro modo di pensare, giudicare, acquistare e di farsi influenzare. Stare dietro a così tanti cambiamenti non è facile, a volte non lo è nemmeno per me che lo faccio di mestiere. Aggiornarsi sulla comunicazione pubblica, politica, d’impresa, i social network, il marketing è complesso e impegnativo. Con questa rubrica cercherò di affrontare argomenti utili per stare al passo con i tempi.
Il mio obiettivo è dare suggerimenti pratici a tutti i business, soprattutto a quelli più piccoli, che sono il cuore pulsante dell’Italia. Il problema è sempre lo stesso: nelle officine, nei laboratori, nelle piccole imprese conoscono l’alba delle ottime idee, ma se non comunicate correttamente, non saranno apprezzate da nessuno. Lo stesso vale per la politica. Idee che possono fare la differenza in una comunità, ma che se non sfondano l’indifferenza degli elettori, creando un varco nella loro attenzione, rimangono solo belle idee e nulla più. Idem per gli enti. Nella mia vita lavorativa ho visto tanti casi di enti che non sanno comunicare. Servizi utili per la cittadinanza che non decollano perché non sono stati pubblicizzati bene. Quasi sempre a pagare le conseguenze di ciò sono i cittadini, che non usufruiscono del servizio. Anche l’Ente ci rimette. In tanti crederanno che sia costituito da una massa di fannulloni. Persino gli studenti che vogliono trovare lavoro non possono fare a meno della comunicazione di qualità. Devono curare il loro personal brand per farsi scegliere da chi seleziona il personale.
Zygmunt Bauman ci ha lasciato in eredità un grande insegnamento “Il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione.” E qui per relazione si intende l’altro. Allora che aspettiamo? Bisogna lavorare su di essa, per fare la differenza. E ricordiamoci sempre che la comunicazione è un’affiatatissima amica del marketing. Si parlano, si raccontano obiettivi e discutono di come raggiungerli! A volte litigano, ma poi ritrovano il modo per rinsaldare la loro intesa.
Un mondo davvero affascinante, vero?
“È questa la novità”!
Tanti auguri per un anno col sole in fronte.