TERAMO – Per la finale di Coppa Italia d’Eccellenza, anticipata al 17 gennaio ’24 dalla Lnd Abruzzo, il problema di ordine pubblico, sicuramente accresciuto rispetto al derby che si è giocato in campionato, sarà più o meno alleviato dall’individuazione di un adeguato impianto di gioco, che deve essere diverso dal Gaetano Bonolis” e dal “Rubens Fadini”.

Quando a muoversi saranno due tifoserie, non una, i potenziali problemi d’incidenti si moltiplicherebbero, sia in direzione Sud (Pescara o Città Sant’Angelo), sia ipotizzando L’Aquila, sia il fuori Regione (Ascoli o San Benedetto del Tronto). Il problema “contatto diretto” tra le opposte fazioni resterebbe pertanto assoluto, qualunque potenziale destinazione si prendesse in considerazione.

Escludendo il “porte chiuse” con diretta televisiva perché sarebbe il suicidio perfetto del calcio, avanziamo un’ipotesi, che è anche una proposta sulla quale dovrebbero ragionare le società, in primis: è quella del Gaetano Bonolis di Teramo, a condizioni paritetiche per le tifoserie. Due settori agli uni e due agli altri e tagliandi d’ingresso pariteticamente distribuiti, con un limite massimo ovviamente indicato da chi di competenza.

Perché no?