TERAMO – “Secondo noi, con i dati alla mano, e’ che qualcuno abbia tradito. C’e’ poco da fare. Non ha mantenuto fede al progetto politico. E non e’ solamente Teramo il problema”- queste le dichiarazioni a freddo il giorno dopo la sconfitta elettorale in Provincia del segretario provinciale del Partito Democratico Gabriele Minosse.
Una sconfitta che brucia perche’ arrivata inaspettatamente. Il PD e il centro-sinistra hanno perso su tutta la linea. In tutte e 5 le fasce, dalla montagna alla costa (pensiamo a Roseto dove sono mancati 3 voti ma anche a Silvi, Alba Adriatica, e poi Atri.)  E se qualcuno legge il dato, quello del voto nei comuni montani, come strano, perche’ tali territori si sarebbero dovuti compattare attorno al progetto di Giuseppe D’Alonzo e’ proprio Gabriele Minose a togliere l’equivoco. “E’ la fascia rossa (comuni medio-grandi) il problema. Diego Di Bonaventura ha doppiato in numero di voti Giuseppe D’Alonzo. Il dato politico e’ chiaro: qualcuno ha tradito. Partiti avvantaggiati, numeri alla mano qualcosa non ha funzionato, qualche granello di sabbia ha intoppato il meccanismo. Ma non solo a Teramo”.
Da dire che se la matematica non sbaglia e se a Teramo 21 sono stati i voti per D’Alonzo (21 i consiglieri di maggioranza), anche Teramo 3.0, seppur con qualche mal di pancia, si sarebbe allineata. La maggioranza avrebbe retto dunque. Il Sindaco D’Alberto non commenta la vicenda.
Quel che certo e’ che, al di la’ del dato su Teramo citta’, si dovra’ aprire nei prossimi giorni una forte riflessione in seno al Pd provinciale.