ROSETO DEGLI ABRUZZI – “Il 29 dicembre dello scorso anno, con un emendamento approvato alla legge di bilancio regionale targato Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia, la maggioranza a guida Marsilio azzerò la Riserva del Borsacchio. La sensibilità ambientale del governatore e della sua maggioranza era già venuta fuori qualche anno prima, quando con la legge regionale 14 del 2021, la Regione Abruzzo aveva operato una riduzione del perimetro del Parco regionale del Sirente-Velino. In quel caso a dichiarare illegittime le norme approvate fu la Corte Costituzionale. Non contenti, ci hanno riprovato, pensando ‘forse stavolta non se ne accorgono’.
Nulla di nuovo, quindi, ma atto di gravità inaudita e pericoloso precedente perché con un tratto di penna, a dicembre, si è deciso di cancellare uno dei fiori all’occhiello del nostro patrimonio naturalistico, senza alcun confronto o dibattito con le altre forze politiche e con i territori interessati. Una norma che avrebbe aperto la strada a interventi edilizi straordinari, in deroga ai regolamenti comunali e ai piani urbanistici. Cosa abbia spinto la maggioranza ad approvare un pastrocchio del genere non è dato saperlo ma è facile immaginarlo.
Tuttavia nei mesi successivi, grazie alla forte mobilitazione promossa da numerose associazioni ambientaliste, è arrivato lo stop del Ministero della Cultura – quindi dalla stessa maggioranza di governo – che ha ricordato a Marsilio proprio quanto accaduto nel 2021, invitandolo a rivedere la norma per non incorrere in un altro giudizio di illegittimità. Bene, sono passati mesi e ancora nessuna notizia sulla nuova perimetrazione dell’area e sull’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico (Pan) della Riserva naturale Borsacchio.
Cosa aspettano Marsilio e i suoi? Perché sulla Riserva del Borsacchio decidono di continuare a dormire quando per eliminarla si svegliarono alle 3 del mattino?”. Così in una nota congiunta i parlamentari abruzzesi Gabriella Di Girolamo (M5S) e Michele Fina (PD).