TERAMO – In questi giorni si è nuovamente aperto il dibattito in merito all’ormai annosa questione del DEA di II livello.
Ne ha discusso il Consiglio Comunale di Chieti qualche giorno or sono ed ha fatto eco a queste posizioni una riunione, della quale si è avuto notizia ieri sulla stampa regionale, organizzata a Pescara dell’Associazione Nuova Pescara.
Nella sostanza, per l’ennesima volta ed al di là delle singole posizioni, il rischio che si sta correndo è quello di una corsa verso l’accaparramento di questa struttura che dovrebbe, invece, rispondere alle reali esigenze di un territorio che ha da salvaguardare sia zone interne che costiere.
Le varie prese di posizione derivano dall’ennesima bocciatura, ad opera del Ministero della Sanità, del piano ospedaliero presentato dalla Regione. Ora, peraltro, ci troviamo anche nel bel mezzo di una annunciata nuova strutturazione del servizio sanitario sul territorio, strutturazione che prevede servizi di prossimità.
Dunque, se guardiamo al recente sviluppo della situazione della ASL di Teramo, non si può non notare come essa sia cresciuta riuscendo a riorganizzare i servizi interni e a migliorare l’offerta.
È fatto pubblico che sono stati nominati 20 primari, che non vi sono più facenti funzione e che alcuni di questi rappresentano un’eccellenza.
È stato ampiamente pubblicizzato che nella programmazione regionale è stata attribuita alla ASL teramana una Terapia Intensiva Neonatale (TIN), con tutto ciò che essa comporta in termini di specialità che ad essa fanno riferimento.
Terzo fattore, ma non ultimo, a Teramo sono presenti da tempo una cardiochirurgia ed una neurochirurgia all’avanguardia.
Dunque, Cittadinanzattiva Teramo può certamente rilevare ed affermare che anche la ASL teramana ha le carte in regola per reclamare di divenire sede di un DEA di II livello.
Ovviamente spetterà ora alla Regione uscire dall’impasse proponendo al Ministero una mediazione che riesca a salvaguardare gli interessi dell’intero territorio regionale e che salvaguardi e dia prospettiva alle eccellenze che pure esistono, facendole divenire sempre più attrattive anche per pazienti provenienti da fuori regione.
Anna Didonatantonio