TERAMO – Cercando di leggere bene le situazioni in seno alla crisi societaria del Città di Teramo, il pensiero va a chi, professionalmente, ne patisce. tra i primi, le conseguenze. E’ per questo che abbiamo avvicinato il DS Paolo D’Ercole, “ansioso” di per sé (lo dichiara lui – ndr -) ma che in questa situazione ha trovato la forza occorrente per gestire al meglio la delicata fase e, quindi, per attendere le evoluzioni del gruppo dirigente futuro.

Più il tempo passa e peggio saranno le condizioni operative sul mercato, ma capisco che si debba creare una società forte, la cui necessità va anteposta anche all’importanza delle strutture, che pure mancano“; sono queste le sue prime dichiarazioni.

Operare oggi potrebbe voler dire muoversi su tre fasce di mercato, sulle prime o sulle seconde o sulle terze con i relativi costi per ciascun eventuale intervento. Farlo in ritardo – aggiunge D’Ercolepotrebbe imporre situazioni dinanzi alle quali il budget previsto per la prima opzione sarebbe appena sufficiente per definire la terza“.

Ha ragione; quando i tempi stringeranno ancora di più, si complicherà l’allestimento ideale di una rosa di prima squadra che risponderebbe sia alle aspettative delle città, sia alle esigenze tecnico-tattiche condivise. “Di certo non sono io che posso dettare i tempi delle operatività. Leggo di situazioni in itinere e di problematiche varie e me ne rammarico, anche perché lavorare a Teramo e per i tifosi del Teramo è una cosa bellissima” aggiunge il DS.

Sorridente e cordiale come sempre, D’Ercole appare sereno al telefono, ma non è proprio così. “Non posso essere sereno in questa fase, ma ripongo la massima fiducia nella società e nei suoi interpreti perché hanno dimostrato di tenere moltissimo al Teramo in questo anno, operando grandi sacrifici a salvaguardia del calcio biancorosso

Quando proviamo ad azzardare, in chiave ottimistica, almeno altre tre settimane di tempo prima di sciogliere l’intricata e complessa matassa venutasi a creare, resta muto per qualche istante… forse auspicava o credeva in tempi più rapidi, e poi: “Così fosse saremmo a fine giugno ed avremmo tre settimane di tempo prima del raduno (intorno al 20 luglio – ndr -), con un mercato da affrontare e con tutto quel che ne consegue. E’ certo che io devo portare rispetto alla società ed è per questo che, nel mentre, non prenderò alcun impegno con chicchessia fino a quando la situazione non sarà chiara“.

Se nel frattempo uscisse fuori un’alternativa professionale diversa?

Per me il Teramo è il Real Madrid, come hai detto tu in una trasmissione – risponde D’Ercole -. Ero pronto anche a lavorare in Prima Categoria, l’estate scorsa, figurarsi se abbia mai pensato una sola volta ad altro! Avverrà soltanto se mi dicessero grazie e mi mandassero via“.