TERAMO – Il presidente della Teramo Ambiente Sergio Saccomandi interviene sul Piano economico finanziario della Tari, approvato ieri nel corso del Consiglio comunale, con al suo interno la riduzione del 5% in bolletta. Un’assise civica in cui l’opposizione, oltre a discutere sui numeri, ha battagliato anche sulla questione della gestione in house di TeAm, sulla raccolta differenziata e sul piano industriale non ancora approvato.
Per Saccomandi il Pef approvato riscontrerebbe un fatto eccezionale rispetto all’anno precedente: “Siamo riusciti a mantenere quasi la stessa cifra ma, dato che il 2022 è stato funestato dal caro gasolio e dall’aumento dei prezzi, pensiamo sia stato un grande risultato poter ridurre la tariffa“.
Sul servizio e sul piano industriale il Presidente ammette alcune lacune in corso: “Non ci nascondiamo dietro ad un dito. Abbiamo un parco mezzi da dover ammodernare ed un’organizzazione da rimodulare. Per quanto concerne il piano industriale è un problema di statuto. Si sono aggiunti negli ultimi mesi altri servizi, pensiamo per esempio al verde pubblico. Questo ci ha inevitabilmente rallentato, in quando devo prevedere ora tra le spese amministrative altri servizi che si aggiungono“. Saccomandi dunque, rimarcando di stare lavorando costantemente per aggiornare il piano industriale si augura di poterlo approvare prima di ottobre.
In quanto alle problematiche interne della TeAm, relative ai costi del personale, anche qui il presidente non si nasconde: “Se la guardo da amministratore, i miei dipendenti più hanno uno stipendio alto più sono tranquillo. Nel momento in cui, però, vesto i panni del cittadino, la cosa cambia. Da parte mia sto cercando di conciliare entrambi i ruoli“.
E ancora sul taglio dei costi: “La prima attenzione da presidente, sia in termini di affetto che di corresponsione di emolumenti, è Carapollo, questo lo sapete. Per me l’azienda è Carapollo. Vediamo per il il resto come aggiustare il tiro e soprattutto che i sindacati mi comprendano. Sono anche a loro disposizione se volessero sedersi con me e confrontare i numeri“.
E l’input arrivato dal Sindaco Gianguido D’Alberto come lo vede? “Può essere accettato ma come percorso non si può fare in questo modo, ne dovremmo parlare con i sindacati e vedere cosa fare. La TeAm ha attualmente 148 dipendenti ma il problema non è il numero ma la loro distribuzione“.