TERAMO – Si chiama ‘Rifiuto con affetto’ ed è il nuovo sistema di riciclo realizzato dagli studenti della scuola secondaria di primo grado ‘Mario Zippilli’ nell’ambito di un progetto Erasmus che ha visto i ragazzi impegnati durante tutto l’anno scolastico in un percorso transnazionale dedicato all’ambiente in collaborazione con la Francia.
Il servizio è stato inaugurato questa mattina nel piazzale antistante la scuola ‘Zippilli’, dove, alla presenza, tra gli altri, del Comune di Teramo con l’assessore all’Ambiente Valdo Di Bonaventura, i ragazzi hanno installato il particolare contenitore e invitato gli altri alunni dell’istituto comprensivo a utilizzarlo fin da subito.
“‘Rifiuto con affetto’ – spiega meglio il dirigente scolastico Lia Valeri – è la tappa conclusiva del primo anno di un progetto che ha visto impegnate le classi prime della scuola media e le classi terze delle scuole primarie del nostro istituto, che, contemporaneamente ai loro colleghi francesi con i quali stiamo portando avanti un partenariato, hanno sviluppato un percorso dedicato quest’anno alla gestione dei rifiuti. È nata da qui l’idea di realizzare qualcosa di concreto, che aiutasse gli studenti a sviluppare una cultura di base dello sviluppo sostenibile per agevolare comportamenti socialmente responsabili nei confronti dell’ambiente, lasciando allo stesso tempo qualcosa che fosse utile, perché no, anche a tutta la città”.
La scelta è caduta così su ‘Rifiuto con affetto’, un contenitore già presente in altre città d’Italia che, dotato di interni suddivisi in mensole, permette a chiunque lo voglia di posizionare all’interno oggetti che, seppur ancora funzionanti e in buono stato, conserviamo a casa ma non utilizziamo mai. Una buona pratica, dunque, messa in circolo da un’associazione del nord Italia e poi divulgata affinché chiunque potesse seguirne l’esempio.
“Esiste una tendenza diffusa – continua la Valeri – a gettare nella spazzatura oggetti ancora utilizzabili. ‘Rifiuto con affetto’ li rimette dunque in circolazione salvandoli dalla discarica e dalla distruzione: se qualcuno li rifiuta con affetto qualcun altro se ne può riaffezionare. Ciò che è inutile per una persona diventa utile per un’altra, che può recarsi dunque presso il contenitore e prendere ciò che serve lasciando a sua volta qualcos’altro”.
L’obiettivo alla base è quello di stimolare nei ragazzi una riflessione sullo spreco e sul gesto quotidiano del ‘gettare nella spazzatura’ e mettere in evidenza l’importanza di un ‘rifiuto’ critico e consapevole. “Un grazie particolare – sottolinea il dirigente – va ovviamente ai docenti che hanno lavorato insieme agli studenti per la riuscita di questo progetto, ma anche e soprattutto a chi ne ha permesso la realizzazione concreta: le famiglie dei nostri ragazzi, alcune delle quali si sono offerte volontariamente di produrre il contenitore riutilizzando del legno precedentemente destinato ad alcune pedane usate sul luogo di lavoro”.
Il passo successivo sarà quello di tornare sui banchi a settembre per dare inizio a un nuovo percorso ambientale: il progetto ha infatti durata triennale e vedrà la Francia sbarcare a Teramo per far conoscere un’altra buona pratica portata avanti dai propri studenti. Nel frattempo i ragazzi dell’istituto e i teramani tutti potranno utilizzare ‘Rifiuto con affetto’, mettendosi così in gioco per incrementare l’idea di un nuovo modello di società più ecologica e sostenibile. Rifiutare con affetto i tanti oggetti sparsi per casa e riaffezionarsi permetterà infatti di diminuire la quantità di rifiuti destinati all’incenerimento o all’accumulo in discarica, allungare il ciclo di vita di un oggetto, incentivando un uso più sostenibile delle risorse e rimettere in circolazione un bene ancora utile, evitando il consumo di materie prime per la produzione di uno nuovo.