ATRI – Il Sindaco uscente si vanta, con grande enfasi, di avere “salvato” il Commissariato della Polizia di Stato. Si attribuisce meriti non suoi ed omette accuratamente antefatti e fatti importantissimi di questa vicenda.
In effetti Atri ed il suo territorio, all’inizio della “Consiliatura” del prof. Ferretti, hanno rischiato davvero di perdere questo fondamentale presidio. Tuttavia il nostro, in modo davvero maldestro, tace sulle ragioni sottostanti a questo pericolo, confidando che il suo prossimo non abbia buona memoria.
Noi, invece, abbiamo buona memoria.
Il Commissariato stava per essere trasferito a Roseto per colpa proprio del Prof. Ferretti e del suo predecessore i quali, venendo meno a precisi obblighi ed oneri assunti con la Questura di Teramo e il Ministero, non misero a disposizione dell’Ufficio, per allocarci il Commissariato, la Palazzina ex Pretura di Piazza Duchi che doveva essere oggetto di appositi lavori di adeguamento, promessi e mai eseguiti nonostante le continue sollecitazioni della Questura e del Ministero che avevano premura di spostarvi la sede.
L’irritazione degli organi preposti, generata dalla grave, incredibile inerzia o inadeguatezza del Comune di Atri, creò un clima favorevole all’operazione tentata dal Comune di Roseto di far trasferire il Commissariato.
L’opposizione in Consiglio Comunale, che più volte aveva interrogato e sollecitato senza esito il Sindaco circa la sistemazione della palazzina, subodorato il pericolo, lanciò l’allarme, insistendo, in particolare, perché il Comune chiarisse una volta per tutte lo stato dell’arte.
Messo alle strette dall’opposizione e resosi finalmente conto della gravità e della effettività della situazione causata dal contegno omissivo suo e del suo predecessore, il Sindaco uscente, non all’altezza di affrontare gli eventi, chiese aiuto, bussando, a dir poco preoccupato, alle porte di persone distintesi in passato per l’efficace tutela degli Uffici di Atri.
Alcuni cittadini di buona volontà, non inclini alla pratica del “tanto peggio tanto meglio” ma mossi soltanto da spirito civico, si misero a disposizione della causa comune (fu anche creato un Comitato Cittadino), consigliandolo ed aprendogli canali – diretti, caldeggiati, accompagnati e favoriti – per spiegare efficacemente le ragioni di Atri proprio nel luogo deputato ad assumere le determinazioni definitive e per indicare che il “nuovo” Commissariato poteva essere allocato, come poi effettivamente avvenuto, nella costruenda Palazzina del C.O.C. da realizzarsi grazie
ad un iniziale finanziamento riveniente dalla Giunta Regionale del Presidente Luciano D’Alfonso, successivamente implementato con altri fondi. Il tutto con il beneplacito di altre benemerite Istituzioni che, sul piano strettamente tecnico, ovvero quello della pianificazione del controllo del territorio, reputavano a dir poco incongruo lo spostamento del presidio di polizia da Atri, mentre la soluzione logistica prospettata da Roseto venne giudicata assolutamente inadeguata.
Omessi i particolari per carità di patria, questi sono i fatti!
Invece di ringraziare per lo scampato pericolo da lui stesso generato e di occuparsi piuttosto del cantiere che non procede affatto celermente, il Prof. Ferretti, ingrato ed immemore – sia detto che l’On. D’Alfonso non è stato nemmeno invitato alla cerimonia della posa della prima pietra dei lavori – si pavoneggia, si loda e si imbroda, appropriandosi di meriti non suoi, mentre lui è stato la causa del problema e non certo la soluzione.
Non gli resta altro perché, dopo quindici anni di amministrazione del nulla, cinque dei quali da Sindaco, è totalmente privo di argomenti nel momento topico della resa dei conti che, ogni giorno di più, gli chiede l’opinione pubblica e non solo Alleanza Civica – Alfonso Prosperi Siindaco