PESCARA – In migliaia a passeggio a Pescara nel primo maggio ai tempi del lockdown. Moltissime le persone
che si sono riversate sul lungomare, sulla spiaggia e sulla ‘strada parco’: famiglie, anziani, bimbi che giocano, ragazzi in bicicletta e perfino gruppi di amici seduti sui muretti e ai tavolini degli stabilimenti balneari chiusi. E’ caos sul rispetto dei contenuti del Dpcm di Conte dopo l’ordinanza del governatore Marsilio che, revocando un provvedimento precedente, di fatto ha concesso la circolazione nell’area metropolitana pescarese. Molte le persone senza mascherina, dato che secondo alcune interpretazioni quel provvedimento fa cessare anche l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione.

Ieri, dopo l’ordinanza di Marsilio, il Comune ha revocato i divieti relativi a lungomare e battigia ed ha diffuso un
comunicato stampa in cui scriveva che “la riviera, la spiaggia e la strada-parco di Pescara nel giorno della Festa del Lavoro saranno raggiungibili per una passeggiata o semplicemente per prendere un po’ d’aria, nei limiti e con le modalità previste dal decreto Conte e dai provvedimenti regionali in materia”.

, viste le tante persone in giro e le polemiche sui social, Palazzo di Città ha chiarito la questione su Facebook:
“L’ordinanza emessa dal sindaco non ha modificato nulla rispetto ai giorni precedenti. La città di Pescara è perfettamente allineata al decreto Conte sul rispetto delle distanze, sull’uso delle mascherine, sul vincolo della prossimità all’abitazione per passeggiare, sui limiti di motivazione per uscire da casa.
Le strade di Pescara sono tutte percorribili, oggi come nei giorni scorsi, ma soltanto e sempre nei limiti del decreto
Conte. Le notizie secondo le quali l’ordinanza permetterebbe di andare dovunque senza limiti e/o vincoli sono false e/o frutto di una interpretazione errata”. (ANSA).