Salpa: cambio appalto al lavaggio, lavoratori in lotta Bianucci, Flai Cgil: “Ricatto occupazionale a fronte della richiesta di un accordo sull’orario domenicale e festivo”

ROSETO DEGLI ABRUZZI – Sette cambi appalto in dieci anni per i lavoratori delle pulizie e del lavaggio in Salpa. L’ennesimo passaggio di consegna da un’azienda all’altra, previsto per l’inizio di aprile, vede coinvolti diciotto lavoratori che questa volta non ci stanno ad essere trattati come pacchi postali! Sono disponibili a lottare fino in fondo pur di mantenere lo stesso orario, che non prevedeva l’obbligo del lavoro domenicale e festivo. Il contratto nazionale garantisce che, con il subentro di una nuova azienda appaltatrice del servizio, i lavoratori debbano essere mantenuti in forza alla nuova ditta alle stesse condizioni retributive. E da anni, quando l’azienda committente, Salpa, decide di cambiare l’affidatario del servizio per ottenere condizioni economiche di miglior favore, apprendono con quindici giorni di anticipo chi sarà il nuovo datore di lavoro, pur restando nello stesso sito produttivo. La novità di questo cambio appalto è l’obbligo del lavoro domenicale e festivo, sebbene fino a ieri lavorassero con un’articolazione dell’orario che prevedeva la domenica lavorativa solo a straordinario volontario. Qualcuno dei diciotto lavoratori interessati dal cambio appalto si ricorda ancora la retribuzione di quando era inquadrato con il contratto dell’industria alimentare che, rispetto a quello applicato da quando il servizio è stato esternalizzato, era decisamente più favorevole. E ricorda che, a ogni cambio appalto, ha dovuto ricorrere a trattative estenuanti o addirittura al Tribunale per vedersi riconosciuti diritti essenziali come la corretta retribuzione. Da oggi i lavoratori sono in lotta per un’assunzione che, oltre a garantire la conferma dei livelli retributivi, mantenga l’orario in essere senza variazioni, forti della loro professionalità e di un coraggio che emerge nei momenti di maggiore difficoltà. “La richiesta sindacale – spiega Cristiana Bianucci della Flai Cgil – è quella di giungere ad un accordo sull’orario che consenta il giusto equilibrio tra tempi di vita e di lavoro e un riconoscimento economico della professionalità di lavoratori e lavoratrici che sentono le condizioni proposte nel cambio appalto come un arretramento inaccettabile e questa volta non sono disponibili a subire ricatti occupazionali. Conoscono la fabbrica meglio di chi la dirige, hanno sempre lavorato con dedizione e senso di responsabilità, non meritano l’ennesimo schiaffo alla loro dignità. La Cgil è saldamente al loro fianco”.