TERAMO – È sconcertante il silenzio dell’ANCI Abruzzo, presieduta dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, sull’aumento delle tasse deciso dalla Regione Abruzzo per sanare il disastro economico della sanità.
Una manovra che graverà sulle spalle dei cittadini senza alcun miglioramento dei servizi: le liste d’attesa restano infinite, le strutture sanitarie non vengono potenziate e l’assistenza nei territori continua a essere carente.
Ci saremmo aspettati una presa di posizione netta da parte dell’associazione dei Comuni, che dovrebbe rappresentare le istanze dei territori e tutelare le comunità. Invece, assistiamo a un silenzio complice, che conferma quanto già denunciato all’indomani della nomina di Biondi alla presidenza dell’ANCI Abruzzo: l’appartenenza partitica avrebbe prevalso sull’interesse delle comunità locali.
Quella preoccupazione, espressa con chiarezza dagli amministratori del Partito Democratico il giorno della sua elezione, si sta oggi drammaticamente realizzando. Il presidente dell’ANCI sembra dimenticare il suo ruolo di rappresentanza trasversale e istituzionale, per farsi portavoce silenzioso delle scelte della sua parte politica, anche quando queste penalizzano duramente i cittadini abruzzesi.
Le comunità meritano risposte, non sudditanza politica. La sanità è un diritto, non un costo da scaricare sulle famiglie per ripianare i conti di una cattiva gestione – Manola Di Pasquale, responsabile regionale enti locali del PD Abruzzo –
