TERAMO – Giurisprudenza non si tocca. E’ una ipotesi impensabile, inaccettabile e irrealizzabile.
La storica facoltà dell’Ateneo teramano non deve correre alcun rischio né di depauperamento nè addirittura di scippo a favore di altri atenei. E’ una posizione che sostengo da Sindaco ma che ho sostenuto sin da quando queste voci cominciarono a circolare quando ero all’opposizione in consiglio comunale.
Credo che sia questo l’assunto da cui muovere per chiamare a raccolta tutte le forze culturali, sociali, istituzionali ed anche economiche del territorio ed esprimere con chiarezza la contrarietà all’ipotesi.
Siamo lieti delle rassicurazioni fornite dal Rettore Mastrocola ma alle stesse vogliamo aggiungere altro, che ci compete direttamente. Perché è chiaro che tutto questo non può essere né deve rimanere una mera dichiarazione di intenti ma va declinato nella attuazione di politiche che siano in grado di sostenere, garantire, rendere efficaci le attività di frequenza e di studio della Facoltà, e di assicurare agli studenti che raggiungono la nostra città quella fruizione della stessa che proprio loro reclamano a 360°.
Ciascuno in questo senso dovrà fare la sua parte. Il Comune si sta già attivando, rigenerando un fecondo rapporto con i vertici dell’Ateneo e una profonda attenzione nei confronti delle esigenze degli studenti.
Abbiamo già avviato una collaborazione concreta e ad essa aggiungeremo presto altri interventi. E in aggiunta a ciò, sottolineiamo i rapporti con l’Ordine degli Avvocati e con il Tribunale proprio nell’ottica della valorizzazione della Facoltà teramana di Giurisprudenza.
Stiamo predisponendo una convenzione quadro che sarà presto sottoscritta tra Comune e Università degli Studi di Teramo, che avrà il nome di “Teramo Città Universitaria” e sarà lo strumento per regolare i rapporti e fungere da traino per il coinvolgimento delle altre realtà istituzionali. Essa conterrà tutte le attività che, di concerto con l’Università, metteremo in campo, proprio per riporre al centro di Teramo la sua università:
ristrutturazione e riqualificazione dell’ex manicomio; trasporti; Carta dello studente; tirocini formativi; servizi per la Disabilità; vetrina in centro dell’Università; eventi culturali e ricreativi; stipula di convenzioni che consentano la calmierizzazione degli affitti e altro. Gli intenti hanno già trovato la loro prima applicazione con la recentissima attivazione, proprio con Giurisprudenza, di Master, corsi di aggiornamento, perfezionamento e di formazione professionale.
Allora, ciò che potrà davvero garantire che la facoltà di Giurisprudenza non solo non cessi di esistere ma che si rafforzi in autorevolezza e adesione, è la nascita di una nuova epoca nei rapporti tra le due istituzioni, per cogliere e dare attuazione alle vitali capacità attrattive dell’Ateneo, volte far assurgere Teramo a Città Universitaria attraverso la costruzione e il potenziamento di tutti i servizi che a tal fine si rendono necessari.?Insomma, non dobbiamo limitarci all’opposizione su un presunto scippo della nostra facoltà ma dobbiamo aggiungere a tali recriminazioni attività concrete; noi le abbiamo individuate e stiamo già lavorando per metterle in pratica, proiettandole nella scelta strategica con la quale intendiamo far assurgere Teramo a Città universitaria. Convocherò nelle prossime settimane, proprio in qualità di Sindaco di una città nella quale è presente la Facoltà, una occasione di confronto tra gli altri sindaci abruzzesi in cui sono presenti Facoltà universitarie e verificare in tal modo non le modalità per depauperare nella sua generalità il territorio, ma quelle per arricchirlo ulteriormente.
Giurisprudenza non si tocca. Invitiamo tutte le realtà istituzionali del territorio a ribadire con forza tale principio e le chiameremo al nostro fianco, se dovesse essere necessario, per combattere una battaglia che andrà assolutamente vinta.