TERAMO – Un immenso Teramo. Con una prestazione da “cuore oltre l’ostacolo”, sconfigge meritatamente il Bari, che era imbattuto da nove giornate dopo quella sconfitta casalinga con la Ternana, del lontano novembre: proviamo a spiegare l’evoluzione tattica della gara.

Dalla parte biancorossa è stato un incontro tatticamente perfetto, con un 4-3-3 che ha coperto tutto il campo, in ampiezza. Complimenti a Massimo Paci, che ha soffocato il gioco dei galletti sulle fasce e nel mezzo, con Mungo e Santoro instancabili nel pressare alto insieme ai tre attaccanti, non permettendo ai tre centrali difensivi avversari, di lanciare lungo. I nostri hanno recuperato, nel contempo, palloni su palloni e ribaltato subito l’azione verso il trio Bombagi, Pinzauti, Costa Ferreira, con Arrigoni che, dietro, da vero capitano, governava, dispensando palloni e consigli con grande autorevolezza. Tutti hanno dato il massimo; Costa Ferreira illuminante sulla trequarti con Bombagi e Pinzauti sempre insidiosi sul centro destra d’attacco e tutti e tre pronti a rientrare, a sostegno dei centrocampisti nella fase di non possesso (4-5-1). E’ stata molto attenta l’intera difesa, con l’unica macchia in occasione del vantaggio pugliese.
Parlando del Bari, tatticamente ci ha deluso. Per circa sessanta minuti, come “Narciso”, si è specchiato nello stagno per poi affogare negli ultimi 25, senza nemmeno rendersene conto. Come all’andata, ha subito il 2 contro 3 in mezzo al campo, con Arrigoni, Mungo e Santoro opposti a De Risio e Lollo. Addirittura Paci faceva abbassare Pinzauti in prima battuta su De Risio, creando un 4 contro 2.
Auteri sopperiva con Antenucci su Arrigoni (ma non è la stessa cosa ) e Marras che, arretrando sulla trequarti destra, risucchiava Tentardini in mezzo al campo, per poi rifinire (vedi la rete di Antenucci). In fase di recupero palla i pugliesi hanno sofferto.
Va comunque detto che il Bari si è fatto male da solo e la dea bendata, “una tantum”, ci ha dato una mano con un paio di episodi a noi favorevoli: poteva chiudere la partita Marras su rigore, ma Lewandowski, ancora una volta, ha fatto il suo “miracolo domenicale” tenendoci in corsa. Da quel momento i diavoli hanno invaso la metà campo pugliese, evidenziando la poco autorevolezza barese a “governare” una gara che stava cambiando padrone.
Un grande Frattali ha provato a salvare i suoi con un paio di grandi parate, ma poi ha dovuto soccombere al doppio rigore di Arrigoni (parato) e di Bombagi, trasformato dall’attaccante teramano in occasione della seconda respinta.
L’espulsione di Semenzato ha fatto il resto.
Fuori Candellone, dentro Sarsi Puttini che si è fatto subito”uccellare” goffamente, come un pivello, dal geniale Bombagi, il quale, in “sterzata”, realizza l’eurogol del 2-1, con la palla piazzata nel “sette”. Questo è quanto.
Avanti così, qundi. I biancorossi forse hanno trovato il loro reale assetto tattico, con Mungo stabilmente dall’inizio, con un minutaggio giovanile limitato, con un centrocampo a tre e con un coinvolgimento maggiore di Pinzauti-Bombagi sul centro destra d’attacco. La manovra sembra aver acquisito un più ampio respiro ed una maggiore pericolosità offensiva.
Ora bisogna trovare la continuità e prendere consapevolezza della propria forza.
Nelle altre partite del sabato Potenza e Palermo non vanno oltre uno 0-0 noioso, senza grandi acuti, mentre la Virtus Francavilla batte 3-1 la Turris con le reti di Vasquez e Di Cosmo negli ultimi cinque minuti del primo tempo: accorcia Longo a metà ripresa ma Zenuni sigla il 3-1 finale in zona Cesarini.
In Ternana-Paganese, Partipilo, Falletti e l’autorete di Antezza permettono alle fere (3-1) di prendere il largo, forse definitivamente. In Foggia-Casertana basta una rete di D’Andrea (ex Fiuggi, in D…) per interrompere la serie positiva dei campani. I dauni inanellano tante occasioni ma al 90′ li salva Fumagalli, su una conclusione di Turchetta.
Nelle partite della domenica, la Juve Stabia interrompe la propria serie negativa rifilando una doppietta alla Vibonese, con Berardocco su rigore e Borrelli (2-0), entrambe nel  primo tempo, mentre l’Avellino, sempre più in ascesa, spazza via la Viterbese nella ripresa, con le reti di Fella, D’Angelo e Santaniello, incalzando il Bari al secondo posto.
In Catania-Monopoli (3-1), vittoria in rimonta degli etnei: in vantaggio gli ospiti con una bella rete di testa di Bunino (e sono due…), i locali prima pareggiano con Di Piazza, sempre di testa su un’indecisione del portiere ospite Satalino e, nella ripresa, con Dall’Oglio e con Reginaldo confezionano la tripletta. Lotta tra poveri in Cavese-Bisceglie: vincono i campani 3-1, con una doppietta del nuovo acquisto Bubas, fortemente voluto da Campilongo. E’ stato lui il migliore in campo nella gara inframezzata dal momentaneo pareggio di Cittadino: poi Montaperto la chiude. Con questi tre punti i campani si riattaccano al treno delle pericolanti e tornano a sperare almeno nei play -out.
Ha riposato il Catanzaro.
Deduzioni finali: avendo vinto tutte le grandi, mai vittoria fu così tanto importante per il Teramo che resta attaccato al  novero delle grandi del girone. In basso si soffre e si spera, ma il cammino è ancora lungo. Arrivederci alla prossima – Diego Di Feliciantonio